Da cicale a formiche: visto che le Province non saranno soppresse, non resta che rimboccarsi le maniche

E l’Anti-politica cresce, con i cittadini sempre più sfiduciati. Dall’altro lato ancora Anti-politica, con semplicistiche proposte di riforma. Io non ci sto: mi sono rotto le scatole di tutti i populismi. E allora diciamolo chiaro: riformare le Province è complicato perché, ad esempio, dove mettiamo i dipendenti pubblici provinciali che non possono essere licenziati per legge? E quindi iniziamo con serietà a dire ai cittadini che questi costi sono insopprimibili, ma che questi dipendenti pubblici dovrebbero essere affidati ai Comuni, che hanno sempre meno risorse a causa della diminuzione dei trasferimenti. E ancora: oltre a molti sprechi che devono essere aboliti, la Provincia esercita però delle funzioni sovra comunali importanti, quali ad esempio la gestione di deleghe come la viabilità e le strade, le scuole e la tutela dell’ambiente. Pertanto non è cancellando una parola che si risolvono i veri problemi dei cittadini. Allora, una proposta più semplice ma realista: prendiamo un impegno vero a ridurre i costi di funzionamento della Politica di Comune e Provincia di Milano del 50%; diamo autonomia nell’organizzazione della futura Città Metropolitana e non imponiamo per leggi modelli previsti da 20 anni ma rimasti lettera morta; coinvolgiamo le eccellenze milanesi in questo disegno. Si possono così risparmiare un bel po’ di milioni di euro e fare un po’ di efficienza amministrativa. Non sarà molto, ma è un po’. Forse più che cicale dobbiamo riscoprirci formiche per governare questa crisi.