Olio d’oliva: la stagione di raccolta 2016-2017 è in netto calo

Questa stagione, nonostante le previsioni non fossero positive, bisogna correggere il tiro e riconoscere che anche rispetto al 2014 il dato risulta peggiore


La produzione di olio extravergine di oliva è strettamente connessa e legata alla stagione climatica. Sotto questo punto di vista il 2016 si sta rivelando come un anno abbastanza negativo in merito alla produzione di olio d’oliva EVO.

Già durante il mese di ottobre le stime di previsione per la campagna olearia del 2016 ci avevano dato un quadro della situazione piuttosto negativo. Per questo motivo il Consorzio Nazionale Olivicoltori e l’UNASCO, Unione Nazionale di Associazioni Coltivatori Olivicoli, aveva redatto un bilancio provvisorio per la stagione indicando che la produzione rispetto allo scorso anno era in netto calo. Tuttavia il dato aggiornato al mese di novembre mostra che nonostante le previsioni non fossero positive, bisogna correggere il tiro e riconoscere che anche rispetto al 2014 il dato risulta peggiore.  In parte la causa di questo problema è da attribuire alle condizioni climatiche avverse, per la produzione olivicola. In parte è da considerare che sempre più spesso possono capire stagioni non positive. Le operazioni di raccolta tuttavia spesso vengono anticipate nel tentativo di salvare almeno in parte la stagione. In particolare a causa delle temperature si è creato il solito problema della mosca olearia. Il punto è che le olive necessitavano ancora di qualche settimana, a livello di maturazione e anticipare la raccolta ha sicuramente peggiorato le cose.

 Il problema della mosca olearia poi ha determinato questo dato al negativo. Il bilancio per quanto riguarda il mese di novembre ricalca in larga parte quello che già avevamo visto accadere nel mese di ottobre. Bisogna tener presente che la produzione di olio d’oliva di qualità dipende fortemente dalle condizioni meteo. Non vanno bene né la siccità né di contro un freddo eccessivo e anche l’umidità può danneggiare il prodotto. Questo determina una bassa resa, in termini di quantità. Bisogna però tenere conto di altri fattori. In genere, quando la stagione registra questi segnali si può ottenere, lavorando bene, un ottimo prodotto di punta, e quindi di qualità. Sempre in quest’ottica, una bassa resa della raccolta aumenta la domanda di olio, e di conseguenza il prezzo del prodotto finito tende a salire per una questione di legge di mercato.

Sotto questo punto di vista quindi il 2016 potrebbe registrare dati importante e rilevanti per quanto riguarda la vendita dell’olio d’oliva di qualità. E’ stata già data una stima per quanto riguarda il calo di produzione, che è vicino al 35% in meno. I prezzi come già detto sono il forte rialzo, e questo da un punto di vista commerciale segnerà un aumento significativo del prodotto, specialmente in correlazione alla stagione 2015. In netto calo la produzione per il sud Italia, mentre i dati sono tutto sommato discreti per quanto riguarda il centro Italia. Si registra invece un aumento per quanto riguarda le produzione del Nord est. Tutto questo potrebbe però passare in secondo piano se il prodotto potrà offrire un livello piuttosto elevato per quanto riguarda la sua qualità organolettica. C’è grande preoccupazione, da questo punto di vista, in chiave di produzione, anche se i dati definitivi non sono ancora stati pubblicati al momento della redazione di questo articolo.