San Zenone, troppe rapine e i dipendenti MyChef scioperano

I 27 dipendenti si oppongono al provvedimento dell’azienda: un solo dipendente nell'area di servizio dalle 22 alle 6 del mattino nonostante le ultime rapine

«Ho paura di lavorare da sola di notte» recita il cartello di una dipendente

San Zenone al Lambro, giornata di sciopero per i dipendenti di My Chef, concessionaria dell’area di servizio che si trova lungo l’A1, la cui protesta non è da ricondurre agli straordinari o allo stipendio, bensì alla paura. Infatti in pochi giorni si sono registrate ben due rapine e i dipendenti non se la sentono di lavorare da soli di notte.  Nel corso delle manifestazioni, hanno sottolineato la loro ferma opposizione alla decisione di My Chef, che vorrebbe dispiegare un solo dipendente nel turno di notte, proprio nelle ore in cui si sono verificate le ultime rapine. Questione di sicurezza, che per i 27 dipendenti che si alternano nell’area di servizio sarebbe invece messa in secondo piano a favore del risparmio dei costi di gestione. Ad essere preoccupate sono soprattutto le donne (molte) che non capiscono come l’azienda possa volere la presenza di un unico dipendente dalle ore 22 alle ore 6 del mattino, sul quale ricade in toto la responsabilità dell’intero locale. Inoltre le persone che hanno vissuto in prima persona l’incubo delle rapine, sono tuttora a casa sotto shock, e gli altri si recano sul posto di lavoro con il terrore di rivivere la stessa esperienza. Nell’ultima settimana si sono verificate due rapine, nel primo caso vi erano in servizio un uomo e una donna, nel secondo caso due donne, e tutti sono stati minacciati con una pistola puntata al volto. I malviventi hanno intimato loro di consegnargli l’incasso o avrebbero sparato. Momenti di terrore che potrebbero ripetersi, soprattutto se ad essere in servizio di notte ci sarà un solo dipendente, molto più vulnerabile, e se non si interverrà rendendo maggiormente sicura la struttura. I presidi continueranno con l’obiettivo di indurre My Chef a un ripensamento, dato che per i dipendenti questo provvedimento porterebbe solamente a un peggioramento dell’attività, sommato alla poca sicurezza di chi vi lavora, che nel turno di notte non potrà contare sull’aiuto di una seconda persona in caso di pericolo.