La violazione del Diritto d'autore nella diffusione non autorizzata di articoli giornalistici: malcostume molto diffuso
La riproduzione e la condivisione non autorizzata degli articoli, molto diffusa online, può costituire un reato, anche quando viene fatta da rappresentanti delle Istituzioni. Il sistema di licenze Creative Commons in internet è diventato uno standard di facto, ma in italia non è ancora diffuso come dovrebbe.
La riproduzione e la diffusione non autorizzata di articoli giornalistici è un tema delicato e di grande rilevanza nel contesto del diritto d'autore. Pubblicare online, inviare nelle chat di gruppo o fotocopiare articoli senza il permesso del titolare dei diritti rappresenta una violazione del Diritto d'autore e può configurarsi come reato penale, a meno che non sia espressamente indicato che è permessa la riproduzione citando la fonte.
Il diritto d'autore è un insieme di norme giuridiche che tutela le opere dell'ingegno, comprese le opere giornalistiche. La legge italiana prevede che ogni autore abbia il diritto esclusivo di sfruttare economicamente la propria opera e di autorizzarne la riproduzione, la distribuzione e la diffusione. In questo contesto, riprodurre o condividere un articolo senza autorizzazione equivale a sottrarre all'autore e all'editore i diritti economici derivanti dal loro lavoro.
Sorprendentemente, questa pratica illecita non è limitata ai comuni cittadini. Sempre più spesso, si riscontra che rappresentanti delle Istituzioni, inclusi deputati, consiglieri regionali, sindaci e perfino consiglieri comunali, si rendono protagonisti della diffusione non autorizzata di articoli giornalistici. Questo comportamento, sebbene diffuso, non è giustificato nemmeno per coloro che ricoprono incarichi pubblici. Al contrario, proprio chi opera in ambito istituzionale dovrebbe essere il primo a rispettare le leggi e a dare l’esempio in termini di legalità e rispetto dei diritti altrui.
La questione diventa ancora più grave se si considera che questi rappresentanti delle Istituzioni hanno giurato di rispettare la Costituzione italiana e le leggi della Repubblica. La violazione del diritto d'autore da parte di chi ha giurato fedeltà alle leggi non solo mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, ma rappresenta una contraddizione rispetto agli impegni solenni assunti nel momento in cui hanno accettato il loro incarico pubblico. È pertanto inaccettabile che chi dovrebbe essere un modello di comportamento corretto e legale si renda protagonista di azioni che violano apertamente le normative vigenti.
Un aspetto particolarmente deplorevole di questa pratica è quando la condivisione avviene nel giorno stesso della pubblicazione dell'articolo o nei giorni immediatamente successivi. Questo comportamento causa un danno economico diretto all'editore, poiché le persone interessate alla notizia non si sentiranno più motivate ad acquistare la copia cartacea o digitale del giornale. Inoltre, per quei siti che offrono contenuti completi solo agli abbonati, la diffusione illecita dell'articolo scoraggia le sottoscrizioni, privando così l'editore di una fonte di reddito fondamentale. Questo tipo di violazione è particolarmente grave perché intacca direttamente le risorse economiche che permettono la sostenibilità del giornalismo di qualità.
Va sottolineato che questa pratica illegittima è, a tutti gli effetti, paragonabile alla pirateria informatica di canzoni, libri, streaming digitali e altri contenuti protetti da copyright. Così come scaricare illegalmente musica o film da internet costituisce una violazione del Diritto d'autore, allo stesso modo la diffusione non autorizzata di articoli giornalistici compromette i diritti economici e morali degli autori e degli editori. In entrambi i casi, il danno arrecato ai creatori di contenuti è significativo, poiché li priva dei guadagni legittimi derivanti dal loro lavoro. La pirateria, indipendentemente dalla forma che assume, mina le basi economiche della produzione culturale e informativa, mettendo a rischio la sostenibilità di interi settori.
Le sanzioni per la violazione del diritto d'autore possono essere severe. In Italia, il Codice Penale prevede che chiunque riproduca, distribuisca o comunichi al pubblico un'opera protetta dal diritto d'autore senza l'autorizzazione del titolare può essere punito con una multa o, nei casi più gravi, con la reclusione. Oltre a ciò, l'autore o l'editore possono richiedere un risarcimento per i danni subiti a causa della diffusione illecita dell'opera.
Tuttavia, esistono delle eccezioni, come nel caso delle rassegne stampa effettuate da agenzie specializzate. Queste agenzie, infatti, operano in base a specifici accordi con gli editori e offrono un servizio di raccolta e distribuzione di articoli giornalistici destinato esclusivamente a determinate organizzazioni. In questo caso, la riproduzione e la diffusione degli articoli sono consentite, ma solo all'interno di un contesto limitato e ben definito. Il servizio di rassegna stampa, quindi, non viola il Diritto d'autore perché è realizzato nel rispetto delle normative vigenti e dei diritti degli autori.
Diversa è la situazione quando si tratta di condividere link di articoli online. In questo caso, non si verifica una violazione del Diritto d'autore perché la notizia viene letta direttamente sul sito della testata giornalistica, rispettando così i diritti economici degli autori e degli editori. Condividere un link, infatti, non costituisce una riproduzione del contenuto, ma solo un reindirizzamento alla fonte originale, permettendo al lettore di accedere all’articolo nel contesto legittimo.
Ci sono professionisti che possono aiutare le aziende e le amministrazioni pubbliche a elaborare corrette strategie per rispettare il Diritto d' autore, coniugando così le esigenze di comunicazione al pubblico, con le norme in materia.
Il sistema di licenze Creative Commons
Il sistema di licenze Creative Commons è ampiamente utilizzato in diversi contesti, sia online che offline, per consentire agli autori di condividere le loro opere con il pubblico, mantenendo al contempo il controllo su come queste opere vengono utilizzate. Ecco le principali licenze Creative Commons:
CC BY (Attribuzione): Permette a chiunque di distribuire, remixare, adattare e costruire su un'opera, anche a fini commerciali, a condizione che venga attribuito il credito all'autore originale.
CC BY-SA (Attribuzione - Condividi allo stesso modo): Come la CC BY, ma richiede che qualsiasi opera derivata venga distribuita con la stessa licenza dell'originale.
CC BY-ND (Attribuzione - Non opere derivate): Permette la ridistribuzione, commerciale e non, purché l'opera venga distribuita intatta e non venga modificata, e sempre con attribuzione all'autore originale.
CC BY-NC (Attribuzione - Non commerciale): Permette di remixare, adattare e costruire sull'opera in modo non commerciale. Anche le opere derivate devono dare credito all'autore originale, ma non possono essere utilizzate a scopi commerciali.
CC BY-NC-SA (Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo): Come la CC BY-NC, ma le opere derivate devono essere distribuite sotto la stessa licenza dell'originale.
CC BY-NC-ND (Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate): È la licenza più restrittiva, permettendo solo la ridistribuzione, non commerciale, senza modifiche e con attribuzione.
Queste licenze offrono una gamma di opzioni che vanno da una completa libertà di utilizzo a restrizioni significative, permettendo agli autori di scegliere il livello di condivisione che preferiscono per le loro opere. Ecco alcuni dei principali ambiti in cui viene utilizzato:
Pubblicazioni Online e Blog: Molti autori di contenuti, blogger, giornalisti e siti web utilizzano le licenze Creative Commons per rendere i loro articoli, foto, video e altri contenuti disponibili al pubblico con determinate condizioni. Questo permette una condivisione più ampia delle informazioni mantenendo i diritti d'autore.
Educazione e Materiali Didattici: Le licenze Creative Commons sono molto diffuse nel mondo dell'educazione. Molti insegnanti, ricercatori e istituzioni educative pubblicano materiali didattici, libri di testo e risorse didattiche sotto licenze Creative Commons, rendendo questi materiali accessibili e riutilizzabili da altri educatori e studenti.
Piattaforme di Condivisione di Contenuti: Siti web come Flickr (per fotografie), Vimeo e YouTube (per video), e SoundCloud (per musica) offrono agli utenti l'opzione di caricare i loro contenuti con una licenza Creative Commons. Questo facilita la condivisione e il riutilizzo dei contenuti da parte di altri utenti in tutto il mondo.
Open Access e Ricerca Accademica: Molte riviste accademiche e ricercatori utilizzano le licenze Creative Commons per pubblicare articoli di ricerca e altri lavori accademici, favorendo la diffusione della conoscenza e consentendo ad altri studiosi di utilizzare, citare e costruire sulle loro ricerche.
Progetti Open Source e Software: Nel mondo del software, le licenze Creative Commons sono talvolta utilizzate per documentazione, manuali, tutorial e altri materiali correlati ai progetti open source, anche se per il codice sorgente stesso vengono spesso utilizzate altre licenze specifiche, come la GNU General Public License (GPL).
Cultura e Arte: Artisti, musicisti, scrittori e altri creativi spesso rilasciano le loro opere sotto licenze Creative Commons per favorire la diffusione e il remixaggio creativo delle loro opere. Questo è comune in comunità artistiche online, progetti di remix musicale e piattaforme di distribuzione di libri e arte digitale.
Governi e Organizzazioni Non Profit: Alcuni governi e organizzazioni non profit rilasciano sotto licenza Creative Commons documenti, dati pubblici, rapporti e altre risorse per favorire la trasparenza e il riuso da parte di cittadini, ricercatori e altre organizzazioni.
Progetti Wiki e Collaborativi: Progetti collaborativi come Wikipedia utilizzano licenze Creative Commons per permettere a chiunque di contribuire, modificare e riutilizzare i contenuti, mantenendo un equilibrio tra apertura e attribuzione corretta degli autori.
Queste licenze sono diventate uno standard de facto per la condivisione di contenuti su internet e sono fondamentali per la promozione di un ecosistema di conoscenza aperta, innovazione e collaborazione. In Italia questo standard non è ancora diffuso come dovrebbe.
In conclusione, è fondamentale essere consapevoli delle implicazioni legali legate alla riproduzione e alla diffusione di articoli giornalistici. La violazione del Diritto d'autore non solo danneggia economicamente gli autori e gli editori, ma può anche esporre chi la commette a conseguenze legali rilevanti, indipendentemente dal ruolo istituzionale che si ricopre. È quindi importante rispettare i diritti degli autori e utilizzare i contenuti giornalistici in maniera conforme alla legge, chiedendo sempre l'autorizzazione o verificando che sia consentita la riproduzione citando correttamente la fonte.