«Affascinato dai disegni sui muri». Intervista all’autore di un murales sul ponte del Lambro

Writer significa scrittore. Nasce per definire i giovani graffitari, originari delle grandi periferie metropolitane che, isolati o in gruppo, andavano a scrivere sui muri e sui vagoni metro

Un’attività fatta di perfezionismo e di costante sfida stilistica ma anche di taglie sulla testa e di cani poliziotto. Quello del writer è un gesto spontaneamente artistico su forma e colore, spesso dà vita a capolavori figurativi urbani.

Melegnano - Intervista con l’autore Stefano ci racconta i Writers visti sotto un’altra luce, mostrandoci alcuni dei suoi lavori. «Quando ero piccolo rimanevo affascinato dai disegni che vedevo sui muri - si racconta. - Poi, piano piano, crescendo, tramite internet e allargando le conoscenze, ho incontrato amici che mi hanno spiegato cosa erano quelli che io chiamavo all’inizio disegni. Mi è sempre piaciuto disegnare, ho fatto il liceo artistico e una scuola di grafica, ma la vera passione è nata con gli amici. Come sapete noi non siamo ben visti e dipingere sui muri non è legale; la storia vera è che noi writers non siamo come le classiche gang di sbandati, molti di noi si ritrovano anche solo per il piacere di stare in gruppo senza essere necessariamente dei vandali». 
Quando dipingi? 
«Per adesso è ancora un hobby ma stiamo lavorando in gruppo per cercare di farlo diventare un lavoro». 
Cosa dipingi? 
«Principalmente scritte, perché sono un po’ il marchio dei writers, ma mi piace molto anche dipingere paesaggi, animali e personaggi dei cartoni animati». 
Lo spazio dove hai dipinto la rana te lo ha dato il comune?
«Non proprio. Gli scout di Melegnano hanno creato un progetto che era quello di ridipingere alcune aree della città assegnando ad alcuni artisti questi spazi bianchi e a me è stato assegnato quello dove ho dipinto la rana. Sono rimasti altri spazi bianchi da finire quindi adesso proverò a sentire se e quando si completerà il progetto». 
Questi sono i writers o cosiddetti graffitari: sono persone, artisti e chiunque conosca un po’ la cultura americana sa che tra le loro crew vige una specie di rispetto dell’arte altrui. Se i comuni si svegliassero e dessero più spesso loro la possibilità di seguire determinate zone, assegnando aree apposite, magari non ci sarebbero i soliti scarabocchi che siamo abituati a vedere.