Blitz “ad effetto” di Greenpeace a Milano contro Mareblu

Su alcuni edifici sono stati proiettate immagini che denunciano la pesca distruttiva portata avanti da Mareblu definito «un pericoloso killer del mare»

La proiezione di Greenpeace sul Castello Sforzesco

La proiezione di Greenpeace sul Castello Sforzesco

«Aveva promesso il 100% di tonno sostenibile entro il 2016, ma ad oggi non arriva neanche allo 0,2%»

Attivisti di Greenpeace in azione a Milano, dove hanno proiettato sugli edifici la notte scorsa, delle immagini che condannano Mareblu. Il Castello Sforzesco, piazzale Loreto e il Pirellone si sono prestati a divenire gigantesche tele bianche, sulle quali gli attivisti ambientali hanno fatto scorrere immagini e animazioni grafiche che mostrano l’operato dell’azienda di proprietà del colosso mondiale Thai Union. Per una notte le facciate di questi edifici si sono rese porta voci della lotta di Greenpeace nei confronti di coloro che compiono la cosiddetta pesca distruttiva, anche se l’obiettivo del blitz era nello specifico la Mareblu: Il video proiettato mostra il logo di Mareblu che emerge dal mare trascinando con sé una rete piena di tonni, squali e tartarughe morenti.  Si legge su Greenpeace: «Aveva promesso il 100% di tonno sostenibile entro il 2016, ma ad oggi non arriva neanche allo 0,2%! Il tipo di pesca che usa svuota i mari e uccide a migliaia squali, tartarughe e altri animali marini! Mareblu tradisce la fiducia dei consumatori e finisce in fondo alla nostra classifica. Come se non bastasse, la Thai Union Group - proprietaria del marchio - è stata recentemente collegata a casi di violazione dei diritti umani nella propria catena di fornitori». Secondo Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare per Greenpeace Italia, solo nello 0.2% dei suoi prodotti è presente tonno pescato con metodi selettivi come la pesca a canna. Per questi motivi, Greenpeace ha lanciato la campagna con la quale inviare al direttore generale di Mareblu la lettera di protesta con la quale si chiede di eliminare dalle proprie scatolette tonno proveniente da pesca distruttiva e dare garanzie sulla tutela dei diritti dei lavoratori.