Coronavirus, la Lombardia si adegua e inasprisce le restrizioni imposte dal nuovo Dpcm

Con una nuova ordinanza regionale, la giunta capeggiata da Attilio Fontana ha dato disposizioni per adeguare le norme vigenti ai dettami decisi dal governo. Al centro delle restrizioni scuola e ristorazione. Leggi l’ordinanza completa in formato PDF

La nuova ordinanza emanata da Regione Lombardia in data 27 ottobre 2020 adegua le regole esistenti alle normative e alle restrizioni imposte dal Governo per mezzo dell’ultimo Dpcm. In alcuni casi, considerata l’alta incidenza di contagiosità del Covid in regione, le regole stabilite risultano maggiormente severe e restrittive rispetto a quelle valide nella maggior parte delle altre regioni italiane.
Punti salienti del nuovo testo vergato da Attilio Fontana riguardano, in primis, le misure correlate all’adozione dell’Ordinanza del Ministro della Salute d’intesa con il Presidente della Regione del 21 ottobre 2020, riconfermata dall’Ordinanza del Ministro della Salute d’intesa con il Presidente della Regione del 26 ottobre 2020. A tal proposito, «nelle giornate di sabato e domenica è disposta la chiusura delle grandi strutture di vendita nonché degli esercizi commerciali al dettaglio presenti all'interno dei centri commerciali. La disposizione non si applica alla vendita di generi alimentari, alimenti e prodotti per animali domestici, prodotti cosmetici e per l'igiene personale, per l’igiene della casa, piante e fiori e relativi prodotti accessori, giornali, riviste e periodici, nonché alle farmacie, alle parafarmacie, alle tabaccherie e rivendite di monopoli».
L’ordinanza ribadisce quindi i dettami cui i locali pubblici e il settore della ristorazione devono attenersi in termini di adeguamento alle misure anti-assembramento e di orari di apertura al pubblico.
Nulla di nuovo sul fronte delle strutture sanitarie; nel testo si legge infatti che «l’accesso alle strutture delle unità di offerta residenziali della Rete territoriale da parte di familiari e conoscenti degli utenti ivi presenti è vietata, salvo autorizzazione del responsabile medico ovvero del Referente COVID-19 della struttura stessa (esempio: situazioni di fine vita) e, comunque, previa rilevazione della temperatura corporea all’entrata e l’adozione di tutte le misure necessarie ad impedire il contagio».
Il capitolo scuola, spesso tra i più controversi, prevede norme stringenti (più di quelle governative), con gli istituti secondari di secondo grado tenuti ad approntare una didattica a distanza al 100%. L’ordinanza recita infatti: «le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative che erogano percorsi di Istruzione e formazione professionale devono realizzare le proprie attività in modo da assicurare lo svolgimento delle lezioni mediante il ricorso alla didattica a distanza, con quote di attività laboratoriale in presenza, per l’intero gruppo classe, qualora siano già nelle condizioni di effettuarla. Possono continuare ad essere svolte in presenza le sole attività laboratoriali, come individuate dai collegi dei docenti, e le attività didattiche individualizzate e personalizzate per gli studenti con bisogni educativi speciali, individuate in stretta collaborazione con le famiglie. Agli altri istituti secondari di secondo grado è raccomandato di realizzare le condizioni tecnico-organizzative nel più breve tempo possibile, per lo svolgimento della didattica a distanza». Al palo anche le università, di fatto mai riaperte da marzo scorso.
Come da protocollo nazionale, chiuse anche sale giochi e slot machine. 
Le disposizioni contenute nell’ordinanza sono valide dal 27 ottobre al 13 novembre 2020.

Ordinanza 27 ottobre 2020 1

ordinanza-27-ottobre-2020-1.pdf

Iscriviti alla Newsletter settimanale di 7giorni, riceverai  le ultime notizie e il link dell'edizione cartacea in distribuzione direttamente nella tua casella di posta elettronica. Potrai così scaricare gratuitamente il file in formato PDF consultabile su ogni dispositivo