Coronavirus Lombardia, i dati di lunedì 16 novembre 2020: aumentano di 4.128 unità i nuovi positivi, a fronte di un incremento di 18.037 tamponi

Il direttore dell’Ospedale in Fiera Nino Stocchetti afferma: «Entro la fine della settimana prossima, dovremmo avere tra i 70 e gli 80 pazienti a regime»

Dopo 18.037 tamponi, i nuovi positivi di oggi sono 4.128, mentre i guariti sono aumentati di 14.231 unità. 

I dati di oggi:
-Tamponi effettuati oggi: 18.037
-Nuovi casi: 4.128 (di cui 202 debolmente positivi, e 27 a seguito di tampone sierologico)
-Guariti totali: 153.103 (aumentati di 14.231 unità da ieri)
-In terapia intensiva: 855 (aumentati di 18 unità da ieri)
-Non in terapia intensiva: 7.901 (aumentati di 120 unità da ieri)
-Decessi: 19.466 (aumentati di 99 unità da ieri)
I nuovi casi per provincia: 
-Milano: 1.526 (di cui 522 a Milano città)
-Bergamo: 177
-Brescia: 228
-Como: 193
-Cremona: 106
-Lecco: 158
-Lodi: 24
-Mantova: 19
-Monza e Brianza: 764
-Pavia: 95
-Sondrio: 11
-Varese: 723

(Fonti: Lombardia Notizie Online)

Nicola Bottino: «Adesso ci attende purtroppo la seconda ondata e dobbiamo rimboccarci di nuovo le maniche»

Il direttore dell’Ospedale in Fiera Nino Stocchetti afferma, mentre mostra la nuova terapia intensiva milanese: «Di fronte a una calamità, la strategia vincente è quella di prepararsi in anticipo: questo è il concetto che ha portato alla costruzione rapidissima dei posti letti in Fiera. La nostra capacità attuale è di una sessantina di posti letto.  Entro la fine della settimana prossima, dovremmo avere tra i 70 e gli 80 pazienti a regime. Questo lo interpreto come un segnale di efficienza dell’Ospedale in Fiera, ma anche come un segnale di bisogno crescente di ricovero dei malati». E il responsabile del Modulo del Policlinico Ca’ Granda, Nicola Bottino, è convinto che saranno pronti a gestire la seconda ondata di Covid-19: «Una degenza lunga quella dei pazienti in terapia intensiva, due o tre settimane sono quasi sempre necessarie. In alcune situazioni le cose si prolungano addirittura ulteriormente. Noi abbiamo curato il primo paziente trapiantato di polmone, insieme ai colleghi del San Raffaele, ottenendo un bel risultato, ma adesso ci attende purtroppo la seconda ondata e dobbiamo rimboccarci di nuovo le maniche»