Daisy Osakue, Lucente: «Non razzismo, ma teppismo puro e semplice. Il disprezzo delle regole è un’emergenza»

«I numeri degli atti vandalici messi in atto dagli adolescenti tra i 14 e i 19 anni, sono aumentati dal 16 al 22%. I giovani necessitano maggiori lezioni di educazione al vivere civile»

Daisy Osakue

Daisy Osakue

Il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia Franco Lucente è intervenuto sulla vicenda del ferimento dell’atleta italiana Daisy Osakue, sottolineando i dati forniti dall’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenza la Onlus che a stretto contatto con il Miur si occupa di monitorare il fenomeno:«A giorni dall'episodio che ha visto protagonista l'atleta azzurra Daisy Osakue – spiega Franco Lucente in una nota stampa-, sembra ormai ovvio che non si sia trattato di razzismo, bensì di teppismo puro e semplice, e ciò è stato dimostrato dal fatto che altre 7 persone, nel silenzio totale, hanno subito sulla propria pelle le scorribande della "banda dell'uovo". Se da un lato non posso che essere felice del fatto che la giovane azzurra parteciperà ufficialmente ai Campionati Europei di Atletica a Berlino, dall'altro la strumentalizzazione di questa vicenda è stata al limite dell'imbarazzante. Ormai il centrosinistra designa ogni cosa sotto la voce "razzismo" senza alcuna prova, e trovo addirittura ironico che uno dei componenti della "banda" fosse proprio figlio di un consigliere PD. Il problema è che i giovani d'oggi sono spesso viziati, annoiati e secondo l'Osservatorio Nazionale Adolescenza trovano altri sfoghi: dallo scorso anno i numeri degli atti vandalici messi in atto dagli adolescenti tra i 14 e i 19 anni, sono aumentati dal 16 al 22%. Salgono anche le risse (24%), i ragazzi che distruggono vetrine, cassonetti, o lanciato oggetti durante una manifestazione (5%) e che si dilettano a picchiare qualcuno (35%). Su questi numeri - conclude l'esponente di Fratelli d'Italia -  dobbiamo riflettere, perché non si parla di discriminazione, ma di delinquenza e di disprezzo delle regole tra i giovani che necessitano di maggiori lezioni di educazione al vivere civile».