Il Belvedere di Palazzo Lombardia è stato intitolato a Silvio Berlusconi

Presenti la figlia Barbara, il fratello Paolo e il vicepremier Salvini: «Da qui si può ammirare la Milano che lui tanto amava»

Da venerdì 29 settembre il Belvedere del 39° piano di Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale, è intitolato a Silvio Berlusconi che lo celebra come “imprenditore visionario e innovativo, uomo delle istituzioni e politico lungimirante, protagonista nello sport”. Alla cerimonia sono intervenuti anche la figlia dell’ex premier Barbara e il fratello Paolo Berlusconi e il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Presenti gli amici di sempre Fedele Confalonieri e Adriano Galliani. 

«Quiha dichiarato il presidente regionale Attilio Fontanasi producono idee, si ragiona sui progetti e si disegna il futuro. Un luogo da cui è possibile dominare Milano e apprezzare alcuni luoghi particolarmente cari a Silvio Berlusconi, per esempio l’Istituto salesiano che ha frequentato, o lo stadio di San Siro dove ha ottenuto successi a livello mondiale in campo sportivo. Berlusconi era un grande lombardo, un uomo che ha saputo interpretare i valori di questa grande regione alla quale era molto legato e della quale era molto innamorato». 

«Fin da quando ha iniziato la sua attività di imprenditoreha affermato Paolo Berlusconi -, aveva fatto capire che era speciale, che lasciava il segno. Qualunque impresa da lui realizzata arricchiva il territorio. E proprio per tutto quel che ha fatto Silvio, credo sia una cosa bella intitolargli questa sala.  Qui si incontreranno cittadini, imprese, delegazioni internazionali e capi di Stato. Ringrazio la Regione, il presidente Fontana, per quello che è un atto di riconoscenza». 

«Desidero ringraziare il presidente Fontanaha aggiunto Barbara Berlusconi, visibilmente commossaper questa decisione. Per i milanesi e per i lombardi questo è un luogo iconico. Da qui si può ammirare Milano in tutta la sua bellezza, “la mia Milano” come amava ripetere mio padre. Una città che gli ha dato tanto, a cui lui ha voluto restituire con il suo lavoro ciò che Milano gli ha permesso di realizzare. Non sono qui per parlare dell’imprenditore o del politico, ma per ricordarlo come figlia. Inutile dire quanto manchi ogni giorno, sempre di più, a me e ai miei fratelli, ma portiamo nel cuore i suoi insegnamenti e il suo esempio, la sua innata umanità, il rispetto profondo che nutriva per tutte le persone e per ogni cosa, la sua generosità e il suo grande coraggio».