Il Duomo di Milano si tinge di rosa per la ricerca sul cancro al seno

Al via un mese di iniziative patrocinate dal Comune di Milano nell’ambito della campagna Breast Cancer Awareness per rendere il tumore al seno sempre più curabile

La campagna BCA prevede l’illuminazione in rosa dei monumenti più rappresentativi in tutto il mondo

Dalle 20.30 di giovedì 29 settembre, per la prima volta, il Duomo di Milano si illuminerà di rosa. L'accensione straordinaria dà il via alla XXIV edizione della Campagna BCA - Breast Cancer Awareness, firmata da The Estée Lauder Companies e AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, con il patrocinio del Comune di Milano. Dall’1 al 31 ottobre, la campagna BCA unirà donne e uomini in ogni parte del mondo per accrescere la consapevolezza, raccogliere fondi e ispirare azioni significative nella lotta contro il tumore al seno, da cui si stima che, solo in Italia, nel 2016 verranno colpite 50.000 donne. La campagna BCA, voluta e creata da Evelyn H. Lauder nel 1992, è caratterizzata dall’illuminazione in rosa dei monumenti più rappresentativi degli oltre 70 Paesi che appoggiano e promuovono questa importante causa. Quest’anno in Italia è la volta della facciata del Duomo di Milano, mentre in Francia sarà illuminata la Torre Eiffel di Parigi. «E' un grande onore – dichiara Edoardo Bernardi, amministratore delegato e direttore generale The Estée Lauder Italia – presentare una campagna che, fin dalla sua nascita per volontà di Evelyn H. Lauder, ha l’obiettivo di battere definitivamente il tumore al seno. Dall'anno scorso siamo affiancati ad AIRC perché oltre a promuovere la prevenzione, porta avanti con tenacia e serietà la ricerca, senza tralasciare però l’attenzione al rapporto umano con le pazienti». «Da oltre 50 anni sosteniamo la migliore ricerca oncologica, sensibilizziamo sull’importanza della prevenzione e informiamo sui progressi della scienza – dichiara Niccolò Contucci, direttore generale di AIRC -. Insieme a The Estée Lauder Companies accenderemo ancora una volta i riflettori su una patologia che, grazie alla ricerca, negli ultimi vent’anni ha visto aumentare dal 78 all’85,5% la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi».
Redazione Web