Mozione contro l’omofobia: un altro esempio di come la Politica non si occupi dei reali problemi degli italiani

Non ho condiviso questa mozione, non perché sia contrario ad aggravanti rispetto a reati di violenza fisica, ma perché sono contrario a tutti i contenuti ideologici in essa contenuti. Infatti, poiché viviamo in uno Stato di diritto, dove qualsiasi forma di violenza e di discriminazione – sessuale o razziale – è già severamente punita dalla legge, ho ritenuto inutile questa mozione. Meglio interessarsi a una disoccupazione giovanile al 30%, a un trend di disoccupazione strutturale al 9%, alla gente che, con i soldi, non arriva alla fine del mese. È mia premura ed è anche mio dovere distinguere il compito umano, da cittadino, che mi vede vicino a queste persone alle quali riconosco grande creatività e sensibilità, dal compito istituzionale secondo il quale le istituzioni devono avere il coraggio di selezionare le priorità, compiendo atti culturali e di governo molto precisi. Pertanto, oltre a travalicare in maniera significativa i confini di ciò che la Provincia è chiamata a fare, questa mozione rischia per certi versi di ottenere l’effetto culturale contrario: a parlare di omofobia si alimenta questo sentimento collettivo, purtroppo diffuso. Richiamo, quindi, l’attenzione sui temi prioritari per l’Italia, ossia le politiche per la famiglia, rivolgendomi anche al PDL che si è spaccato nel votare questa mozione e che, in quanto tale, conferma di essere un partito anarchico nella gestione dei valori.