Pantigliate scende in piazza contro l'omotransfobia e la misoginia |Video|

Il Comune patrocinia il flashmob per chiedere al parlamento di approvare la legge licenziata dalla Commissione Giustizia e che ha come relatore l'onorevole Alessandro Zan

Un momento del flashmob

Un momento del flashmob

Ha raggiunto quota 60 l'elenco delle città che oggi sabato 17 ottobre sono scese in in piazza per stare “Dalla parte dei diritti”: così si chiama la grande mobilitazione nazionale convocata  a sostegno dell'approvazione di una legge efficace contro omotransfobia e misoginia in vista del 20 ottobre, giorno in cui riprenderà alla Camera la discussione della proposta di legge licenziata dalla Commissione Giustizia e che ha come relatore l'onorevole Alessandro Zan.

Anche a Pantigliate (Mi) gli attivisti dei diritti degli omosessuali, bisessuali e transessuali e contro la misoginia sono scesi in piazza Fontana a manifestare con il patrocinio del Comune. A supportare la manifestazione il Centro Donne, Auser Oasi del Fontanile, Associazione Indialogo e Comitato permanente per la pace. Durante gli interventi dopo l’introduzione di Davide Cinquanta organizzatore hanno preso la parola il sindaco Franco Abate che ha dichiarato l’adesione del Comune di Pantigliate alle richieste della piazza e i responsabili dei vari gruppi di associazioni locali che hanno ribadito gli obiettivi dell’evento.

«La grande risposta che da ogni parte del Paese  è giunta alla mobilitazione #dallapartedeidiritti – commenta Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay – è già di per sé un segnale clamoroso, che deve avere arrivare forte e chiaro a Governo e Parlamento. È il momento di fare qualcosa di concreto per contrastare l'odio in questo Paese. Nonostante i timori della pandemia, e nel pieno rispetto delle regole sulla frequentazione dei luoghi all'aperto (cioè con mascherina e rispettando il distanziamento), abbiamo occupato le strade e le piazze coi nostri arcobaleni». La mobilitazione  rilancia l'appello rivolto al Parlamento e al Governo italiani da diverse associazioni, tra cui Arcigay e All Out e che ha quasi raggiunto le 70mila firme.

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