Referendum 8-9 giugno: nasce il coordinamento per i 5 Sì tra Peschiera, Paullo e Pantigliate

Costituito un fronte ampio di forze civiche, sindacali e politiche: obiettivo raggiungere il quorum e informare i cittadini sui contenuti dei quesiti referendari

Giovedì 8 maggio 2025 si è formalmente costituito il “Coordinamento per i 5 Sì al Referendum” che coinvolge le realtà del territorio di Peschiera Borromeo, Paullo e Pantigliate. L’iniziativa, promossa dalla Lega SPI-CGIL di Peschiera/Paullo, ha trovato l’adesione di un ampio ventaglio di soggetti politici, sindacali e associativi, uniti dalla volontà di promuovere una campagna di informazione e mobilitazione in vista del voto dell’8 e 9 giugno.

Hanno aderito al Coordinamento: Partito Democratico, A.N.P.I., AUSER, A.V.S. e Movimento 5 Stelle dei tre comuni coinvolti, insieme al Circolo Fratelli Cervi di Pantigliate. A questi si aggiungono numerosi cittadini non iscritti ad alcun partito o associazione, che hanno deciso di contribuire attivamente alla causa. L’obiettivo condiviso è promuovere una partecipazione consapevole, spiegare le ragioni del “Sì” e spingere al raggiungimento del quorum, necessario affinché i referendum abbiano validità.

Il Coordinamento ha già definito un programma di iniziative pubbliche che prenderanno il via nelle prossime settimane, con particolare attenzione alla distribuzione di materiale informativo nei mercati cittadini e nei luoghi di aggregazione. Si tratta di un percorso che mira a contrastare la disinformazione e ad accendere i riflettori su temi centrali per il futuro del Paese.

I cinque referendum: lavoro e cittadinanza al centro

I quesiti referendari oggetto della consultazione di giugno sono cinque: quattro riguardano il lavoro, uno la cittadinanza.

Sul fronte del lavoro, i promotori chiedono:

  1. Abolizione della norma che impedisce il reintegro anche in caso di licenziamento illegittimo, per le imprese con oltre 15 dipendenti. Si tratta di ripristinare una tutela forte contro i licenziamenti senza giusta causa.

  2. Aumento dell’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo per i lavoratori delle piccole imprese, ovvero con meno di 15 dipendenti, per garantire equità e parità di diritti.

  3. Reintroduzione dell’obbligo di causali per i contratti a tempo determinato, misura volta a ridurre il precariato e promuovere una maggiore stabilità occupazionale.

  4. Estensione della responsabilità in caso di infortuni negli appalti all’impresa appaltante, così da rafforzare la tutela della sicurezza sul lavoro.

Il quinto quesito riguarda invece un tema di cittadinanza e integrazione: la richiesta è di ridurre da 10 a 5 anni la durata della residenza legale in Italia per poter ottenere la cittadinanza italiana, un provvedimento che, secondo i promotori, risponderebbe a un principio di maggiore inclusività e riconoscimento dei percorsi di vita.

Un’alleanza territoriale per i diritti

Il Coordinamento si pone l’obiettivo non solo di far conoscere i contenuti dei referendum, ma anche di promuovere una riflessione collettiva sul valore della partecipazione democratica. «Il voto è uno strumento fondamentale per garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose, soprattutto per le nuove generazioni» si legge nel documento condiviso dai partecipanti.

L'appello è chiaro: per dare efficacia ai referendum è necessario raggiungere il quorum, cioè la partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto al voto. Una sfida non semplice, come dimostrano le esperienze passate, ma che le forze promotrici intendono affrontare con determinazione.

Nei prossimi giorni verrà diffuso il calendario delle iniziative pubbliche e delle presenze ai mercati di zona, dove volontari e rappresentanti delle realtà aderenti saranno a disposizione per illustrare le ragioni dei 5 Sì e per rispondere a dubbi e domande dei cittadini.