Pubblicità ingannevole? Conviene testare sempre

Nell’epoca dei social network e della comunicazione digitale, non sempre è facile fare buona informazione e pubblicità attendibile

Pubblicità, troppi inganni

Pubblicità, troppi inganni Un servizio recente di Rainews

Secondo lo scrittore inglese George Orwell, autore di classici come La fattoria degli animali e 1984, la pubblicità è il rumore di un bastone in un secchio di rifiuti. Ora, malgrado molte cose siano cambiate da quando Orwell espresse questo concetto, sono in tanti a credere ancora che lo scopo della pubblicità sia indurre la gente a comprare delle cose di cui non ha bisogno, con denaro che non ha, per impressionare altre persone che spesso le sono spesso antipatiche. Detto questo, è importante nel 2015 stabilire che cosa sia la pubblicità ingannevole e cosa sia pubblicità verificata. Noi abbiamo testato un’azienda a caso: William Hill. Si tratta di una delle maggiori compagnie di bookmakers in Italia e nel Regno Unito, fondata nel 1934. Presente nel listino della Borsa di Londra ed è una delle aziende fondatrici dell’indice FTSE 250. Nel 2013 la società ha dichiarato un valore di mercato pari a 4.70 miliardi di sterline. Attualmente William Hill si occupa sia di scommesse online, che di gioco digitale. E’ una compagnia internazionale che opera maggiormente in Europa, e che gestisce oltre alle scommesse, giochi di casinò online, skill games, bingo e poker.

Per aumentare il pubblico dei suoi utenti, spesso William Hill conduce campagne pubblicitarie a tappeto, impegnando diversi mezzi di comunicazione come tv, radio e testate giornalistiche. Nel corso degli ultimi tempi però si pubblicizza anche attraverso il web, visto che la maggior parte dei suoi prodotti e servizi sono proprio basati sul gioco e le scommesse online.

Per quanto riguarda il discorso relativo alla pubblicità verificata, la compagnia inglese, che detiene un ruolo di leadeship nel settore, essendo attiva da 80 anni, sa bene che gli utenti necessitano di informazioni veritiere e non ingannevoli. I processi di acquisizione di nuovi clienti attraverso campagne pubblicitarie non ortodosse, dopo un primo momento di risposte positive, spesso creano un danno di immagine e un corto circuito mediatico che si ritorce contro. Ora, nel caso di una compagnia emergente e inesperta nel settore questo può avvenire ed è piuttosto comprensibile, anche se si tratta di una strategia errata. Ricorderete tutti  il caso di Trip Advisor e lo “scandalo” delle recensioni tendenziose.

Nel caso di una società che opera da tempo e che si è costruita un nome grazie all’autorevolezza, all’affidabilità e alla veridicità. Per avere maggiori informazioni in merito bisogna testare e se si entra nel casino' di William Hill e ricevi un bonus fino a 1000 euro come suggerisce la pubblicità online, ravvisiamo che è vero ma che vanno letti bene i termini e condizioni del bonus, infatti per poter ritirare le vincite è necessario giocare un determinato numero di volte.

Nell’epoca dei social network e della comunicazione digitale, non sempre è facile fare buona informazione e pubblicità attendibile. La strategia di comunicazione, che spesso viene sottovalutata rappresenta fino in fondo un’azienda, fin dalle sue fondamenta, ed è la colonna portante di ciò che vuole comunicare al mondo, sia ai clienti che ai potenziali nuovi utenti. Tenendo conto che oggi fare marketing è diverso e che muoversi attraverso i canali convenzionali, oltre ad essere dispendioso, spesso è anche controproducente, è più semplice gestire e creare una campagna pubblicitaria per un piccolo brand, piuttosto che per una società affermata come William Hill. Oppure aveva davvero ragione Orwell?