San Donato, Stadio Milan, risposta del Prefetto alla diffida del WWF: «Nessuna competenza su quell’area»

L'organizzazione ambientalista rimane in attesa della trasmissione di tutta la documentazione relativa al procedimento di bonifica, depositata presso gli uffici competenti.

San Donato Milanese – Il prefetto di Milano ha recentemente risposto alla diffida inviata dal WWF Sud Milano riguardante l'area destinata alla realizzazione del nuovo Stadio del Milan. Il comunicato del WWF, datato 16 giugno 2024, evidenzia una serie di preoccupazioni e richieste di chiarimenti in merito agli interventi di pulizia e taglio di vegetazione previsti nell'area.

La diffida era stata inviata in seguito a notizie di stampa che riportavano l'imminente inizio di operazioni di bonifica nell'area interessata, motivando la necessità di tali interventi con ragioni di sicurezza e controllo del territorio. Secondo queste fonti, la richiesta di messa in sicurezza sarebbe originata proprio dalla Prefettura di Milano. Tuttavia, la risposta ufficiale della Prefettura ha chiarito che essa non ha alcuna competenza riguardo agli interventi di bonifica citati nei suddetti articoli.

Uno degli aspetti più controversi sollevati dal WWF riguarda la mancanza di adeguata cartellonistica di cantiere e di altre informazioni cruciali, come il progetto edilizio in corso, il titolo abilitativo, i soggetti operatori, nonché le date di inizio e termine dei lavori. Questa mancanza di trasparenza rende difficile comprendere la vera natura degli interventi e la veridicità delle dichiarazioni di stampa che hanno descritto l'intervento come una "bonifica e messa in sicurezza" di una zona degradata.

Inoltre, il WWF ha nuovamente sollecitato il Comune di San Donato, la Città Metropolitana e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio a fornire risposte in merito alla presenza di aree boscate di pregio segnalate già nel 2021 e recentemente documentate ulteriormente da una relazione di un agronomo professionista.

L'organizzazione ambientalista rimane in attesa della trasmissione di tutta la documentazione relativa al procedimento di bonifica, depositata presso gli uffici competenti. Questo include dettagli specifici sui lavori previsti e sui permessi ottenuti, informazioni necessarie per garantire che gli interventi rispettino le normative vigenti e proteggano l'ambiente e il patrimonio naturale locale.

La vicenda mette in luce l'importanza della trasparenza e del rispetto delle procedure legali e ambientali nei grandi progetti edilizi, sottolineando il ruolo cruciale delle organizzazioni ambientaliste nel monitorare e difendere il patrimonio naturale e paesaggistico.