Green Pass a tutti i migranti vaccinati! Lo chiede la Rete Scuole Senza Permesso di Milano e area metropolitana

L’impossibilità di scaricare il Green Pass non riguarda soltanto persone che hanno ricevuto vaccini non approvati dall’Ema, ma tutti coloro che anche se vaccinati in Italia sono in qualche modo “sospesi” perché in attesa di codice fiscale definitivo e della tessera sanitaria

Sono trentadue le realtà didattiche organizzate nella Rete Scuole senza Permesso di Milano e area metropolitana che chiedono un intervento urgente e serio su un argomento drammatico, dando la propria disponibilità a collaborare affinché questo nodo si risolva e si dia una dimostrazione di ci-viltà e uguaglianza in questi particolari tempi turbolenti. Si tratta dell’impossibilità di attestare l’avvenuta vaccinazione a circa cinquantamila badanti e colf, una situazione comune anche ad altre categorie di lavoratori. Difatti l’impossibilità di scaricare il Green Pass non riguarda soltanto persone che hanno ricevuto vaccini non approvati dall’Ema, ma tutti coloro che anche se vaccinati in Italia sono in qualche modo “sospesi” perché in attesa di codice fiscale definitivo e della tessera sanitaria. A fronte delle lentezze conclamate nella definizione delle pratiche legate alla sanatoria 2020, dato che sono ancora in sospeso molti dei duecentomila richiedenti il permesso, la Rete ha sollevato il problema che riguarda in specifico la Lombarda in cui operano le scuole, che pur riconoscono Milano come accogliente e solidale. «La città ha garantito durante questi mesi la vaccinazione a centinaia, se non a migliaia, di lavoratori che vivono in mezzo a noi e frequentano i nostri stessi luoghi: cantieri e fabbriche, uffici, abitazioni, centri commerciali, negozi e ristoranti, sono nostri vicini di casa… – dice Livia Molinari, una presenza storica nelle realtà associative che prestano la loro opera per includere e integrare i migranti - anche se non muniti di regolare documento sanitario». Grazie all’impegno di centinaia di volontari, di importanti Associazioni, ma sempre in collaborazione con ATS Lombardia, è stata raggiunta con soddisfazione la soglia dell’ottanta per cento di vaccinati. «Si è operato per la sicurezza di tutti e non poteva essere diversamente. – aggiunge Giuliana Muti, altra decana della Rete - Ora però non si riesce (e il problema è sostanzialmente burocratico) a fornire il Green Pass ad un numero elevatissimo di già vaccinati, perché i dati non corrispondono, perché manca una tessera sanitaria o c’è un codice fiscale non definitivo e non registrato o anche solo per il drammatico ritardo con cui si sta muovendo la sanatoria del 2020». Sono vaccinati, ma non hanno il diritto di dimostrarlo con le conseguenze che si possono immaginare. Il problema è ben conosciuto a livello di governo tanto che il recentissimo DPCM del 15 ottobre stabilisce che “nelle more del rilascio e dell’eventuale aggiornamento delle certificazioni verdi Covid-19 da parte della piattaforma nazionale DGC, i soggetti interessati possono comunque avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private…” . Perciò la Rete delle Scuole Senza Permesso sollecita le Autorità Sanitarie a trovare soluzioni immediate per consentire ai migranti, allievi delle realtà didattiche milanesi, la possibilità di accedere ai Green Pass e di poter con-vertire le attestazioni rilasciate dai paesi di origine in documenti da considerare validi in Italia. Info: [email protected]  - www.scuolesenzapermesso.org/
Paolo Rausa