Suona la campanella della nuova scuola


L’emozione nell’aria è tanta, percepibile a pelle. I piccoli, con gli occhi sgranati e senza dubbio ancora un po’ assonnati, aspettano di essere chiamati al loro primo appello da alunni della scuola elementare (da notare la miriade di zainetti colorati, super firmati, che sponsorizzano i loro eroi dei cartoni animati). Inevitabile dire che i più emozionati sono i genitori e i nonni fuori dalla scuola, pronti a immortalare i propri figli in questi indimenticabili attimi, con fotocamere digitali, telefonini e chi più ne ha più ne metta.
Anche quest’anno scolastico inizia con una serie di polemiche e interrogativi. Gli argomenti in merito sono parecchi: primo tra tutti, la preoccupazione riguardante l’influenza A - H1N1, anche perché proprio un gruppo di studenti dell’istituto “Fabrizio De Andrè” di Peschiera Borromeo ne èp stato contagiato quest’estate, durante una vacanza studio a York, in Inghilterra. Rimangono poi le preoccupazioni riguardanti il maestro unico, le strutture non ancora adeguate a ricevere un numero cospicuo di alunni e così via. Insomma, le solite polemiche e le solite richieste da parte della comunità. Bisogna dire che a Peschiera, molti genitori intervistati fuori dalla scuola attendono con fervore gli interventi da parte di questa nuova Amministrazione comunale e vogliono vedere mantenute le promesse fatte durante la scorsa campagna elettorale.
Una novità interessante di quest’anno è la dote scuola: si tratta di un sostegno sia al merito, dato agli studenti che dimostrano una buona media voti, sia al reddito, indirizzato quindi agli alunni appartenenti a nuclei familiari con un reddito Isee basso. Si tratta di un incentivo, un contributo erogato totalmente dalla Regione Lombardia, al quale possono accedere tutti gli studenti residenti in Lombardia che dimostreranno avere i requisiti richiesti dal bando, facendo domanda e semplicemente compilando alcuni moduli scaricabili dal sito ufficiale della Regione, oppure informandosi presso le segreterie dei propri istituti scolastici.
Chi è passato in questi giorni davanti alla materna “Collodi”, invece, si è reso conto delle ristrutturazioni in atto del tetto e della facciata (aggiungiamo: “Era ora!”), che si spera non rimangano solo una prerogativa della materna, ma che coinvolgano un po’ tutti gli istituti peschieresi, visto i casi di degrado segnalati negli scorsi mesi dalle famiglie e dagli alunni. Le scuole di Peschiera Borromeo, al di la di tutto, sono ottimi istituti, che offrono ogni anno ai nostri figli una serie di iniziative e di argomentazioni interessanti. In una intervista fatta al dirigente scolastico dell’istituto “Rita Levi Montalcini”, il dottor Vincenzo Paladino ha dichiarato: “Quest’anno gli alunni dell’istituto comprensivo sono circa 800. Noi cerchiamo di offrir loro il meglio e a questo proposito siamo stati scelti dal Ministero della Pubblica Istruzione tra le quindici scuole a livello nazionale che rappresenteranno la Lombardia per un progetto sperimentale intitolato “Scuola e cibo”, che interesserà gli alunni delle classi 5° elementare. Un altro progetto che vorrei segnalare è la partecipazione al progetto della fondazione “Rita Levi Montalcini”, della quale abbiamo l’onore dell’intitolazione del nostro istituto, dedicato ai problemi della fame nel mondo e della triste condizione dei bambini soldato”. “In più - ribadisce Paladino – “faremo un gemellaggio con una scuola de L’Aquila, colpita dal terremoto dello scorso aprile, ed avvieremo il progetto appena termineranno la ristrutturazione della scuola”.
A questo punto non ci resta che augurare a tutti un buon anno scolastico. Si spera che la scuola possa essere, come chiedono i cittadini, il primo punto fermo nelle iniziative e negli interventi dell’Amministrazione comunale.

Rania Ibrahim

A Peschiera c’è anche una Sezione Primavera

Un servizio per i bambini al di sotto dei 3 anni

Ormai da qualche anno è in vigore nelle scuole materne un nuovo servizio educativo a carattere sperimentale destinato ai bambini di due anni e mezzo, le “Sezioni Primavera”. L’intento del Ministero della Pubblica Istruzione è quello difatti di creare nuovi spazi di accoglienza per la fascia di età sotto i 3 anni che rimane esclusa dalle strutture statali per l’infanzia. La possibilità di accedere anticipatamente alla scuola materna dà un’opportunità in più alle famiglie che, probabilmente, hanno dovuto sostenere per quasi 3 anni dalla nascita del figlio, la non irrisoria spesa per la retta del nido comunale.
Le Sezioni Primavera rispondono a un crescente bisogno sociale di maggiore strutture pubbliche a sostegno delle mamme lavoratrici: questa soluzione permette difatti di usufruire di uno spazio educativo professionale che possa preparare i bambini all’ingresso nella scuola per l’infanzia: possono accedere al servizio i bambini nati entro il 30 aprile e che quindi all’ingresso a scuola a settembre hanno già superato ampiamente i 24 mesi.
La riforma Gelmini, con l’accordo ministeriale del 14 giugno 2007, ha reintrodotto la legge 53/03 che dava il via alla sperimentazione delle Sezioni Primavera, fornendo le linee guida perché i plessi scolastici possano organizzarsi nell’accoglienza dei bambini 24-36 mesi attraverso classi di età omogenea con non più di 15 bambini di due anni e mezzo, presenza di locali e servizi igienici idonei, assenza di liste d’attesa, formazione idonea del personale educativo ed ausiliario, rielaborazione del Piano dell’Offerta Formativa in relazione all’età dei bambini più piccoli, progettazione e trasformazione degli ambienti, adeguamento del servizio mensa ai parametri nutrizionali dell’età e attivazione sostegno ai disabili (www.edscuola.it).
I parametri elencati devono essere presentati dall’istituto per poter accedere alla sperimentazione delle Sezioni Primavera. La scuola che presenta la domanda deve essere già in possesso dei requisiti e solo in quel caso può ricevere un contributo statale pari a 25.000-30.000 euro che non servono al finanziamento della nuova sezione, ma sono un sostegno al suo funzionamento e che quindi verrà erogato all’avvio dell’attività, non prima. L’accordo non specifica l’ammontare della retta a carico della famiglia, ma la orienta indicativamente tra quella dell’asilo nido e della scuola materna, tenendo presente eventuali costi aggiuntivi che l’istituto può applicare in base agli oneri sostenuti per il funzionamento della sezione.
Sulla base delle informazioni raccolte, abbiamo fatto un sondaggio tra alcune delle scuole materne dei Comuni della zona per sapere se fossero state attivate le Sezioni Primavera: l’unica scuola che quest’anno inaugura la sezione per i più piccoli è la scuola paritaria “Buzzoni” di Mezzate, che aveva già ricevuto l’autorizzazione al funzionamento dalla precedente Amministrazione comunale, passando così da 3 a 4 sezioni. Le scuole devono provvedere autonomamente all’attivazione della nuova classe, premunendosi quindi di locali, attrezzature e personale adeguato. Buona parte dei nostri istituti scolastici non ha quindi la possibilità economica per sostenere la sperimentazione, anche perché, come hanno spiegato alcuni dei dirigenti scolastici di alcune scuole private parificate, hanno già lunghe liste d’attesa per i bambini sopra i tre anni e questo impedisce l’ingresso di quelli di due. L’iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione rimane quindi solo sulla carta: buoni intenti ma a detta dei plessi scolastici, di difficile attuazione.

Greta Montemaggi