Tar Lazio: sentenza sull’organizzazione tornei di poker

Novità sul fronte del poker live. Protagonista il Tar (Tribunale Amministrativo regionale) del Lazio, che ha emesso un’ordinanza relativa alla regolarità dell’organizzazione dei tornei di poker.

È indispensabile, in base a quanto disposto dal Tribunale, la licenza di pubblica sicurezza per organizzare tornei garantiti. Così i giudici respingono il ricorso dall’Associazione culturale Cotton Club di Roma, che avrebbe voluto l’annullamento del divieto di organizzare tornei di Texas Hold’em.

Il progetto di rendere legale il poker live avrebbe previsto l’avvio di un migliaio di sale. Il regolamento, che avrebbe dovuto essere emanato entro il 31 gennaio, è ancora bloccato per le decisioni assunte dal Ministero dell’Economia.

Non è la prima volta che il Tar del Lazio respingere il ricorso delle istanze presentate dai circoli romani. Il 9 ottobre 2012 è stato bocciato il ricorso dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Fight Poker Club, che ha impugnato il provvedimento di chiusura emanato dalla Questura di Roma il 2 luglio. I giudici amministrativi hanno condannato il circolo al pagamento delle spese processuali, il cui ammontare è €2.000.

La sentenza ha stabilito che il poker club romano dovrà restare chiuso. Dal punto di vista penale, tuttavia, la contestazione del reato di gioco d’azzardo è molto più difficile da dimostrare. La giurisprudenza ha dato prova di essere incline a sentenze favorevoli verso gli organizzatori e i giocatori.

Mentre se osserviamo la materia in termini amministrativi, vista la legge numero 88 del 2009, è evidente che possono operare solo gli eventi autorizzati da AAMS. Nessun’altro organo statale può disporre di un eguale potere.

Recenti sentenze rafforzano quindi l’indirizzo giurisprudenziale che vede come irregolare, sotto il profilo amministrativo, qualunque tipo di torneo organizzato in Italia al di fuori dei casinò.