Città Metropolitana cerca “sponsor” per i servizi di manutenzione del verde e pulizia delle ciclabili

Le imprese interessate potranno aderire al bando prendendosi cura di tratti della rete ciclabile metropolitana. Il progetto prevede l’impiego di 25 soggetti svantaggiati

Un progetto teso a coniugare pulizia e decoro e, al contempo, favorire l’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati. Partecipando al bando entro il 16 aprile, le imprese del territorio potranno diventare sponsor della Città metropolitana di Milano, prendendosi cura di tratti della rete ciclabile metropolitana attraverso i meccanismi di inclusione lavorativa delle persone con fragilità disposti dalla normativa vigente. Saranno 25 le persone fragili a cui potrà essere data la possibilità di un inserimento lavorativo biennale per la cura dei circa 100 chilometri di piste ciclabili della Città metropolitana divise in 5 lotti: alzaia del Naviglio Martesana, alzaia del Naviglio Pavese, alzaia del Canale Villoresi, piste laterali a viale Fulvio Testi tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, via Corelli e perimetrale dell’Idroscalo. Il bando pubblicato da Città metropolitana di Milano consentirà di aumentare le opportunità per le imprese di adempiere agli obblighi di legge in materia di inclusione lavorativa dei soggetti fragili inseriti nelle categorie protette. Ma soprattutto la rete ciclabile sarà curata meglio creando un impatto positivo sull’inclusione sociale e lavorativa, attraverso una virtuosa collaborazione di soggetti pubblici e privati. «Si tratta di un progetto teso alla valorizzazione delle persone con fragilità per favorirne l’inclusione lavorativa commenta la consigliera delegata alle politiche del lavoro Diana De Marchi -. è un piccolo, ma significativo, contributo per giungere ad un cambio di approccio da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese per superare insieme le resistenze e i pregiudizi che purtroppo ancora esistono. Dobbiamo lavorare perché si affermi in modello di società accogliente e vocata a valorizzare le diversità che in essa convivono».