In manette famiglia di spacciatori marocchini

Un cugino e due fratelli gestivano una fiorente piazza dello spaccio tra Tribiano, Mediglia, Cassino d’Alberi e Mulazzano

Uno dei due fratelli è tutt’ora latitante

Erano diventati gli spacciatori “di riferimento” per un vasto numero di clienti, nel territorio compreso tra i Comuni di Tribiano, Cassino d’Alberi, Mediglia e Mulazzano, all’interno del quale si spostavano continuamente per non essere individuati. Si tratta di una famiglia di pusher di origine marocchina composta da un cugino e due fratelli, che ricevevano i loro acquirenti nelle campagne e nascondevano la merce sotto terra per non farla trovare, mentre in casa conservavano solo il denaro incassato. I carabinieri di Paullo, specializzati nel perseguire reati legati allo spaccio di stupefacenti, cercavano di arrestare il trio da settembre 2014, quando erano partite le prime indagini. All’epoca era stata individuata un’auto ferma a bordo strada a Tribiano con a bordo un ragazzo che aveva appena acquistato della droga da uno dei nordafricani. Da allora erano stati effettuati numerosi controlli che avevano permesso di ricostruire una fitta rete di acquirenti, alcuni saltuari, altri dei veri e propri habitué, che si rifornivano di eroina e cocaina ordinando le dosi con una semplice telefonata. Grazie alle pazienti indagini svolte sui compratori, i militari paullesi sono riusciti a ricostruire dettagliatamente l’attività dei tre marocchini, che vendevano eroina a 20 euro al grammo e cocaina a 70 euro. Un primo importante risultato si è avuto la scorsa estate, quando i militari erano finalmente riusciti a catturare il cugino, mentre per i due fratelli è stato necessario attendere fino a domenica 10 gennaio. Il primo, il 30enne A.K., è stato raggiunto dall’ordine di custodia cautelare in carcere mentre si trovava nella sua abitazione di Vizzolo Predabissi ed è stato trasferito dietro le sbarre presso il carcere di Lodi. Il secondo, il 25enne S.K., è invece tutt’ora latitante, perché non è stato trovato nell’appartamento di Mediglia dove risiedeva. Al momento i carabinieri sono impegnati nelle ricerche per acciuffare il ricercato cui, assieme al fratello già in carcere, viene contestato il reato di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti.  
Redazione Web