L’incontro pubblico sul gassificatore

«C’è molta confusione tra i cittadini» ha dichiarato Silvano Piazza, presidente del comitato. «Si dice che il gassificatore non si farà più. Questo non è vero! E queste parole girano perché ci sono dei ciarlatani che vanno in giro a raccontarle». Il presidente del comitato, durante la serata, ha spiegato come, secondo lui, il raddoppio dell’attuale tritovagliatore nasconda un progetto futuro per un inceneritore. «L’impianto, dopo i lavori di raddoppio, andrà a smaltire circa 300mila tonnellate all’anno di rifiuti solidi urbani. Se i comuni della zona pagano circa 8 euro a tonnellata per lo smaltimento, facendo un conto molto facile, il loro fatturato ammonterà a circa 2 milioni di euro l’anno. A progetto presentato, l’impianto costerà 27,6 milioni. Non credo che la Me.Se.Co venga qui a fare beneficienza. Il vero business sarà lo smaltimento dei rifiuti speciali, come quelli delle aziende chimiche». Piazza si domanda anche dove sia finita la seconda conferenza dei servizi, che avrebbe dovuto chiudere definitivamente l’argomento gassificatore: «Io alla prima conferenza c’ero. La seconda doveva essere indetta entro fine febbraio. C’è anche da dire che qualche tempo fa sono partiti i lavori per l’ampliamento del tritovagliatore, ma qualcuno ha visto effettuare la bonifica che doveva essere compiuta dopo l’incendio del 2007? Io no» ha concluso Piazza. Presente alla serata anche il consigliere provinciale d’opposizione Massimo Gatti, che è intervenuto dicendo: «Non c’è bisogno di alcun nuovo impianto. Questo lo dicono i dati della provincia di Milano. Probabilmente la provincia è stata scelta come luogo d’importazione di rifiuti» ha concluso.

Jennifer Marfia