Morì un anno fa a Mediglia a causa di un ignoto pirata della strada: i genitori di Alessio Farfai inscenano una protesta sul luogo dell’incidente per chiedere giustizia

Era l’alba dell’8 aprile 2013, quando la vita del 26enne Alessio Farfai si spense per sempre lungo la provinciale 159 Sordio-Bettola, all’altezza di Mediglia.

Il violento incidente che causò la morte di Alessio era stato innescato da un pirata della strada che, impegnato in un sorpasso azzardato nell’opposta corsia di marcia, stava per scontrarsi frontalmente con la Micra del 26enne. Quest’ultimo, per evitare l’impatto, aveva sterzato bruscamente, perdendo il controllo e finendo poi per schiantarsi contro un tir, perdendo la vita sul colpo. Nella giornata di ieri, a un anno esatto dalla tragica scomparsa di Alessio, i suoi genitori hanno inscenato una protesta pacifica lungo la Sordio-Bettola, proprio all’altezza del terribile schianto, esponendo ai veicoli in transito alcuni striscioni. “Questa strada è un’arma contro di voi”, “Rallenta assassino” e “Un anno fa qui…hai ucciso mio figlio”, sono le scritte mostrate dal papà e dalla mamma del giovane, che a distanza di 12 mesi dalla tragedia sono ancora in attesa di giustizia. Nonostante le indagini della polizia locale, infatti, il pirata della strada non è mai stato individuato. Così, allestendo la loro manifestazione, i genitori del giovane hanno sperato che, tra gli automobilisti in viaggio ieri mattina, ci fosse proprio colui che ha strappato per sempre la vita di Alessio e poi si è dato alla fuga.

Redazione Web