Melegnano-Napoli, un giro d’Italia in Vespa

«Poi un giorno vidi una Vespa in vetrina che mi stava guardando e, senza pensarci su, ho detto: “io voglio quella Vespa lì”». Una PX150 nera. Anno 2005, 100 km/h, 25 km/l. Si chiama Giada. «È una lunga tradizione motociclistica, secondo cui tu ami talmente il tuo mezzo che gli dai un nome; ci fai cose che non faresti con la macchina. Se ti fa rimorchiare, tutto ok; ma quando ti lascia a piedi, allora è una “grandissima stronza”». Quest’estate Andrea ha viaggiato in Vespa da Melegnano alla Costiera Amalfitana. Dieci giorni di ride, ossia un viaggio da compiere tra primavera e autunno, secondo la voga dei forum vespisti in rete, come Vespaonline. Prime tappe, Sestri Levante e Firenze, con un’amica. Poi Perugia, L’Aquila e Napoli da solo. Suo nume ispiratore, Giorgio Bettinelli, il giornalista che fece in Vespa Roma-Saigon e Alaska-Tierra del Fuego. «Attraversi la contrada, a contatto con la gente e la sua cultura, su un mezzo che rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo – spiega Andrea –. Non ho prenotato ostelli. Ho vissuto la strada. Vivevo la tappa e mi davo da fare per trovare alloggio, anche su un divano, come a L’Aquila, grazie al sito CouchSurfing. Capita di vedere posti fuori dal mondo, come un locale in Val Trebbia, con i contascatti del biliardo e del telefono (cose ho visto solo in Bar Sport di Stefano Benni). La chiave di volta del viaggio, per me, è l’apertura a tutto ciò che ti circonda. Hai tempo per te stesso e tempo per tutti». Ora la sua Vespa ha una nuova scritta, i versi della canzone Le Passanti, di George Brassens, dedicati alla sua amica: “Alla compagna di viaggio / i suoi occhi, il più bel paesaggio / fan sembrare più corto il cammino”. E 2.522 km in più. Prossima tappa?

Marco Maccari