Melegnano, via Medici: parcheggi al posto di un prato? Chiediamolo ai residenti

Grosse perplessità. La notizia di un futuro insediamento di parcheggi nell’area a prato di via Giangiacomo Medici si è fatta strada fra i residenti. Contrastanti le reazioni: la posizione dell’area è piuttosto defilata, poco frequentata e per questo considerata da alcuni «un semplice deposito di sporcizia e un orinatoio per cani»; anche vero però che il progetto si scontra con le legittime aspettative di chi, comprata casa con vista sulla strada, ne apprezza invece la tranquillità e non avrebbe nessun piacere a ritrovarsi «una colata di asfalto davanti alla finestra».

A complicare le cose ci si mette la politica. Il Comune, attualmente guidato dal Centrodestra, sta ultimando il nuovo Piano Urbano del Traffico (il documento che va a regolamentare nei dettagli la circolazione di mezzi e trasporti in città) incontrando il più assoluto contrasto da parte del Centrosinistra cittadino, difensore di una visione pedonale, ciclistica e pubblica della viabilità interna. Centrosinistra che addirittura ha controformulato l’intero Piano del Traffico proposto dal Centrodestra – compreso il Piano della Sosta, cioè la pianificazione dei parcheggi allegata al documento – e ha inserito la salvaguardia dell’area in una raccolta firme a favore di tutta la controproposta.
Melegnano, il prato di via MediciIl progetto dell’attuale Amministrazione comunale vorrebbe quindi trasformare l’area verde in area di sosta: storia vuole che l’area fosse stata in precedenza proprio un parcheggio, destinato ai dipendenti dell’ex fabbrica Broggi Izar. Trasformata poi in prato dalle amministrazioni di Centrosinistra e idealmente restituita al complesso architettonico del Castello Mediceo, l’area non conosce pace da anni e non trova mediatori. Grossa la preoccupazione che si registra presso alcuni residenti, che hanno a cuore quello scorcio di verde. Rilanciano: «Oltre al fastidio di non vedere più alberi e prato – sottolineano – si abbassa il valore dell’immobile. La zona è degradata? Perché non attrezzarla con giochi per bambini?».
Marco Maccari