Nuovo Piano di Sosta: i parcheggi blu illegali saranno eliminati? Il Comune non si sbilancia. L’importante, però, è che il traffico non ne risenta

Cinquecentomila euro annui, la stima dell’introito comunale dalle strisce blu. Cauta reazione, a Palazzo Broletto: dall’assessore alla Mobilità, Denis Zanaboni, è ufficiale che, «al momento, l’Amministrazione non ha riscontri da fornire. La notizia cade mentre il Comune sta redigendo il nuovo piano di sosta (la cui revisione è, però, nell’aria da diverso tempo, ndr). Svolgeremo verifiche di legge e prenderemo atto». Non è già abbastanza chiaro, il Codice? Lo stallo, interno alla carreggiata, non è consentito. «Non possiamo sbilanciarci. Risponderemo a verifiche compiute - e parliamo di mesi, si profila qualcosa di simile alle tempistiche del PGT». Dall’assessore alle Infrastrutture, Lorenzo Pontiggia, l’opinione è che non basti applicare tout court il ragionamento: la questione parcheggi va contestualizzata in base alla classificazione delle strade.
La domanda è se sia legittimo interpretare, laddove un atto pubblico usa un colpo di cancellino contro surrettizie demarcazioni di legittimo/illegittimo, e perché sia insopportabile il confine scritto, nero su bianco, di bene/male, oggi indistricabili nella politica italiota. D’altro canto, risponde la preoccupazione degli automobilisti, che la possibilità di un rivolgimento plenario delle aree di sosta non sopraggiunga come uno tsunami, a rimbambire ancora il traffico. In una via Roma delle 16.30, prossima all’ora di punta, A.C., 58 anni, parcheggia la Fiesta presso l’edicola. Sa che il parcheggio, sul quale si trova, è illegittimo, secondo il Codice della Strada? «No. Però trovo che sia giusto. Si intralcia il traffico». Alessandro, 39 anni, sceso dall’Alfa, poco più a monte sulla via: «No? Be’... interessante!». A.M.I., 55enne, si ripara dalla pioggia nell’abitacolo, accanto ai negozi. Lo sa, ma, del resto, «non ci sono alternative al parcheggio, la situazione è difficile». G.B., 65 anni, da Milano, torna alla vettura, lasciata in via Cavour, sul lato sbagliato: «Non sapevo. Che, almeno, gli stalli restino ugualmente impiegabili per parcheggiare».

Marco Maccari