Vito Bellomo di nuovo sindaco: «Ho lavorato bene»
Ma la conferma del mandato al 42enne pidiellino si trascina tra colpi bassi e accuse di calunnia
Cinque punti di rimonta e la città è una roccaforte del Pdl. Vito Bellomo vince al 51,04% e riporta in Comune la squadra che lo ha appoggiato per 5 anni. I fedelissimi del rappresentante del Centrodestra, dapprima decimati dall’uscita di scena della Lega Nord, ora si godono la riscossa del 20 e 21 maggio e si preparano a comporre l’unità amministrativa cui spetta di rendere operativi alcuni importanti e delicati strumenti, come l’insediamento di una fabbrica al limitare Ovest della città, il varo di un nuovo piano di sosta automobilistica, l’applicazione delle direttive sull’Imu. Bocconi amari per l’opposizione, che, in sei mesi di campagna elettorale, ha raggiunto il non scontato risultato di compattarsi in una coalizione capace di soffiare il primo turno agli avversari, fermandosi al secondo al 48,96% delle schede.
Vito Bellomo, mai restio alle esternazioni, stavolta sparge la dose a cucchiaiate. «Sono stati premiati il buon governo della mia Amministrazione e la mia persona – non ha remora di dichiarare – con la sua storia, i suoi valori, i fatti e le intenzioni. Un risultato legato alla natura del ballottaggio, che richiama ad andare oltre gli schieramenti e le appartenenze». Bellomo punta tutta la sua comunicazione sul buon segno lasciato in città e rivendica di aver intascato nuovo consenso: «Questo risultato vuol dire che ho lavorato bene. Significa che ho intercettato tutti o quasi i voti delle liste altrui, presentate al primo turno: della Lega, di Pier Antonio Rossi, di Nicola Paciulli». Un voto moderato e conservatore. Ma non si lascia scappare neanche un nome della prossima Giunta: «Mi sto godendo questo recupero importante sul Centrosinistra. La mia seconda Amministrazione sarà comunque improntata alla continuità».
Diverse voci del Centrosinistra hanno lamentato, in chiusura di campagna, la comparsa di calunnie preparate ad arte sull'altro candidato, Pietro Mezzi. «Scuse puerili che stanno usando per giustificarsi – commenta Bellomo –: semplicemente, Mezzi non è più credibile. Deve prenderne atto, stop».
Marco Maccari