A tu per tu con Carlo Sierra, della Unione Confcommercio di Melegnano: «Abbiamo a cuore il distretto intercomunale, ma senza di noi non si fa»

Quali sono gli obiettivi, a breve, dell’Unione Confcommercio?
Il nostro obiettivo è quello di portare avanti i nuovi distretti che hanno chiesto la nostra collaborazione, fra cui San Donato Milanese e Melegnano, e quest’ultimo con capofila Peschiera Borromeo. Qui, è ancora tutto da costruire, non c’è un percorso ben delineato, addirittura a Pantigliate stanno ora costituendo una associazione di commercianti territoriale. Ci metteremo a studiare assieme, anche perché senza di noi non si va da nessuna parte. C’è da lavorare tantissimo.

Alcuni operatori si sono meravigliati di vedere un rappresentante della Confcommercio. Qui, nessuno ha mai difeso le esigenze dei commercianti, se non qualche associazione territoriale, senza grandi mezzi. Alcuni commenti che abbiamo raccolto vi accusano di essere, qui, oggi, perché c’è del denaro in arrivo. Cosa rispondete?
Rispondo ridendo. I soldi non sono per la Confcommercio, bensì per i comuni e per i commercianti. È stata la Confcommercio a spingere con tutto il suo peso affinché in Lombardia fossero introdotti i distretti. Chiediamo in cambio di supervisionare tutte le fasi per il bene di tutti gli operatori.

Quindi la Confcommercio è un’opportunità per il nuovo costituente distretto commerciale?
Certo. Un’associazione che guiderà i commercianti affinché i progetti siano fatti per l’interesse di tutta la categoria. Diciamo solamente che ci vuole attenzione, se il percorso è sbagliato non si arriverà a prendere i soldi. Se il progetto viene portato avanti male, le ricadute negative saranno sui commercianti del territorio, quindi, su tutta la categoria.

Cosa ne pensa del fatto che stasera si stia costituendo l’Associazione Commercianti e Artigiani di Pantigliate? Tempo perso?
No, assolutamente. Ognuno è libero di fare quello che vuole, va da sé però che se la Confcommercio non venisse investita dai suoi associati, e non incrementerebbe il suo potere rappresentativo sul territorio, potrebbe non avere interesse.

È vero che il punto 5 del bando specifica che all’interno di un Distretto del Commercio è obbligatoriamente prevista la presenza nel partenariato di almeno una delle associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative per il settore del commercio, a livello provinciale, che, senza dubbio, è la Confcommercio (l’alternativa sarebbe la Confesercenti), ma è altrettanto vero che da queste parti, non avendo mai intrattenuto rapporti con la Confcommercio, gli operatori non ne sono entusiasti. Un atteggiamento diverso e magari un po’ di pubbliche relazioni sul territorio gioverebbero a tutti.

Giulio Carnevale