Aggressioni alle capotreno: arrestato 43enne

L’uomo, un italiano con diversi precedenti, in una settimana ha malmenato due donne di 25 e 30 anni. De Corato: «Presto un progetto regionale pilota per garantire la sicurezza sui treni»

Mercoledì 22 gennaio un italiano di 43 anni è stato arrestato dalla polizia ferroviaria per resistenza e lesioni, dopo aver aggredito una capotreno di 30 anni alla stazione di Milano Cadorna. Si tratta della stessa persona che lo scorso 17 gennaio ha picchiato un'altra capotreno a Seregno (Monza e Brianza). In quell'occasione il 43enne (che ha diversi precedenti per reati contro il patrimonio e contro la persona) aveva preso a calci e pugni la 25enne che, avendolo trovato disteso di traverso sui sedili e senza biglietto, lo aveva invitato a scendere. L’aggressione era costata alla giovane ferite giudicate guaribili in 10 giorni. In quel caso, la dipendente delle Ferrovie Nord aveva denunciato che, sebbene al momento dell’aggressione fossero presenti alcuni passeggeri, nessuno si fosse fatto avanti per aiutarla. Ancora da definire, invece, la prognosi della capotreno aggredita il 22 gennaio, le cui condizioni non sono comunque gravi. Secondo quanto ricostruito dalla Polfer di Milano Bovisa, il 43enne ha aggredito la donna quando questa gli ha chiesto di scendere perché arrivati al capolinea. A quel punto l'ha colpita con un pugno al volto e ha tentato la fuga, ma è stato bloccato prima che potesse allontanarsi dalla stazione. «Tutto ciò – commenta Riccardo De Corato, assessore lombardo alla Sicurezza - accade poiché a bordo dei treni non ci sono i militari che controllano. Come Regione Lombardia ci stiamo impegnando in un progetto pilota che partirà nel lecchese da alcune delle linee più critiche lombarde. L'iniziativa prevede la presenza sui convogli di carabinieri in congedo, poliziotti in pensione ed esponenti delle Forze dell'ordine e delle Polizie locali in aiuto ai capitreno e come assistenza in caso di emergenze».
Redazione Web

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