All’Ortomercato qualcosa sta cambiando...

Ora è il Mercato Ortofrutticolo di Milano che, dal 1965, è stato trasferito in via Cesare Lombroso. Ma che cosa è rimasto di poetico a questo luogo che a volte, forse troppe, sarebbe potuto essere il soggetto ideale di un film di Elia Kazan? Finalmente le situazioni stanno un po’ cambiando. Innanzitutto, dopo anni, partirà il progetto di riqualificazione dell’Ortomercato. «La speranza – opinione ormai comune a molti – è che migliorino anche le condizioni di viabilità. La nostra è una struttura che esiste da anni. È normale che si renda necessario un ammodernamento». Un tema sul quale varrebbe la pena riflettere è proprio quello inerente alla sicurezza. È noto che, all’interno del Mercato di via Lombroso, in anni passati sia riuscita a infiltrarsi la criminalità organizzata. Si sa anche che chi ha avuto il coraggio di denunciare le condizioni di alcuni lavoratori ha subito minacce. Ma non per questo smette di portare avanti la propria battaglia per la legalità e perché tutti rispettino i diritti dei salariati, pur comprendendo le esigenze e le difficoltà di alcuni imprenditori. «Ci sono circa diciannove cooperative di facchinaggio – spiegano alcuni operatori –. Esiste ormai una lotta per accaparrarsi i grossisti. Come? Grazie a un continuo ribasso delle tariffe. E questo fattore potrebbe comportare il mancato rispetto dei contratti nazionali. Inoltre – incalzano – a risentirne sono proprio quelle società che tentano di stare nella regolarità. Rischiano di perdere clienti». Nel frattempo Sogemi, i sindacati, l’Ago (Associazione grossisti ortomercato), la commissione dell’ortomercato e la lega delle cooperative hanno sottoscritto un regolamento con cui si stabilisce che solo le coop che agiscono nel rispetto della legge e delle quali sia comprovata la regolarità potranno essere accreditate presso il mercato ortofrutticolo più grande d’Italia. Una soluzione tampone per cercare di contrastare eventuali fenomeni di illegalità.