Attori o Corsari: è Sky Arte HD a dare voce ai giovani attori in prima serata il 9 dicembre

Va in onda in 1^ TV lunedì 9 dicembre il docu-drama Attori o Corsari, su Sky Arte HD, girato «dai ragazzi e con i ragazzi» del Teatro Scuola Paolo Grassi e della Scuola di Cinema e Televisione di Milano. Cambia il talento, cambia il modo di raccontarlo e Sky intende raccontarlo tutto, e lo fa producendo 57 minuti di film in partnership con le due scuole, stelle del panorama drammatico milanese (ecco il promo di 30 secondi).

12 allievi ventenni del terzo anno di teatro e di danza che, negli ultimi giorni di corso e sotto il mirino della telecamera, mettono in scena il Risveglio di Primavera di Frank Wedekind, raccontando se stessi ora per ora: a lezione, in cucina, alle prese con lavori precari, con le incognite del futuro di una vita da artista.

Parola di Epifanio
L’anteprima è stata proiettata il 4 dicembre presso la Fondazione Milano. Linguaggio teatrale e cinematografia della realtà sciolgono la barriera tra le pareti attorno al palco: i dubbi del padre operaio, ferrotramviere o meccanico, il fronte comune dell’amicizia, i sentimenti sorti a scuola, il primo pericoloso debutto al Piccolo Teatro; la curiosità e la paura del sesso, l’attesa del grande salto verso la carriera.
Da un’idea di Giampiero Solari - ieri diplomato, oggi insegnante alla Grassi e consulente Sky - il documentario manderà in onda anche mini interviste dell’ex allievo Antonio Albanese, che ha da raccontare aneddoti sul suo personaggio Epifanio nato in pausa lavoro alla Grassi.

Qui il giudice è la vita
Poche intenzioni di somigliare a un reality o un talent. «Il giudice di questi ragazzi è la vita», dichiara fieramente Solari. «Il prodotto andrà in prima serata, cosa non scontata»: Roberto Pisoni, direttore di Sky Arte, è felice di escludere dall’operazione qualsiasi esito velleitario e svela un dietro le quinte: «Il canale ha intenzione di essere vivo nel territorio, con case di produzione indipendenti. Questo progetto ne è l’esempio più felice».

Parlano i ragazzi
«Soddisfattissimo - è il commento di Filippo Broglia, 26 anni, allievo del corso di produzione e partecipe dell’intera gestazione -. Cinquanta minuti di film ricavati da settanta ore di girato: un impegno notevolissimo. La decisione di montare le immagini in puntata unica è anche merito della totale libertà di tempo e di soggetto accordataci». Il sorriso del pubblico a fine proiezione, l’entusiasmo dei giovani che, solo quattro mesi fa, faticavano e oggi si trovano già nel mondo del lavoro (7 sono occupati in stage), salutano con gioia la giovinezza e la freschezza di un prodotto. E di una vita che, all'ultimo battito di tamburo, si apre a un domani di arte.

Marco Maccari