Beni confiscati alla malavita: al Comune di Milano l’ex solarium di via Bergognone, covo del narcotraffico

Trasferito anche un salone per tatuaggi e piercing in via Battaglia. Entrambi i beni saranno messi a reddito per finalità sociali

Il solarium di via Bergognone

Il solarium di via Bergognone

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Al Sun Paradise, il solarium di via Bergognone 31, il giovane milanese D.D., detto “Dada”, e altri del giro si incontravano per piazzare chili di cocaina e hashish proveniente dal Sudamerica nei quartieri a sud-ovest della città e nei locali alla moda di corso Como. Un affare per milioni di euro terminato dieci anni fa con una maxi-operazione della Squadra Mobile di Milano. Il locale, ormai chiuso e vuoto, è stato formalmente trasferito dall’Agenzia nazionale per i Beni sequestrati e confiscati alle mafie al Comune di Milano. Il solarium sarà messo a reddito con un bando è partirà una nuova attività. Non cambierà invece destinazione, ma certamente proprietario, il salone per tatuaggi in via Battaglia 6, negozio appartenuto a un trafficante di droga originario di Santo Domingo, a cui lo Stato ha già sequestrato e confiscato altri beni in città, tra i quali un appartamento e un box in via Santa Marcellina. I proventi ottenuti dalla messa a reddito dei due locali commerciali saranno utilizzati, come richiesto dalla legge, per finalità sociali. Le unità immobiliari sottratte alla criminalità organizzata affidate all’Assessorato alle Politiche sociali e assegnate con bando per finalità sociali sono 161. Si tratta di locali un tempo utilizzati per attività illecite o appartenuti a criminali condannati, per lo più piccoli appartamenti e box di pertinenza, magazzini e negozi, qualche terreno agricolo e case di pregio con rifiniture di lusso. Questi beni oggi costituiscono una rete di interventi di protezione sociale e sostegno all’autonomia di persone con fragilità. Gli appartamenti, ad esempio, sono destinati all’accoglienza delle donne maltrattate che necessitano di protezione e assistenza psicologica, alle vittime della tratta tolte dalla strada, ai padri separati momentaneamente senza alloggio, agli ex carcerati inseriti in programmi di inclusione sociale. I locali commerciali invece, molti dei quali con vetrina su strada, sono diventati laboratori creativi per i giovani.
Redazione Web