Che al Carroccio di Regione Lombardia serva già una revisione? - Il servizio di copertina di Box realizzato da Maurizio Zanoni, vicedirettore di 7giorni, in collaborazione con il giornalista e conduttore Vladimiro Poggi

Il servizio di copertina andato in onda venerdì 05 aprile 2013 nel programma televisivo Box, sulle reti Telecolor e Primarete Lombardia (ai canali 18 e 89 del digitale terrestre), a cura del vicedirettore del giornale 7giorni Maurizio Zanoni, in collaborazione con il giornalista e conduttore televisivo Vladimiro Poggi.

Non è molto, non è la sostanza e non è neppure ciò che l'elettorato si aspettava. L'era di Roberto Maroni alla guida di Regione Lombardia è cominciata un po' così, in sordina, senza quella risolutezza che normalmente ridesta nelle convinzioni del leader lumbard e degli altri del Carroccio.

I fatti, giustappunto, scarseggiano in queste prime settimane di mandato e alla memoria fa capolino una sola immagine: il simbolico passaggio del campanellino tra il neo governatore e il suo predecessore Roberto Formigoni. Stop. Null'altro.

Al momento, l'azione politica appare flebile, come lo sono di fatto i primi accorgimenti formulati nel nuovo capitolo della decima legislatura: l'intenzione di cancellare la legge che ha determinato lo scandalo dei rimborsi ai consiglieri regionali e regole più ferree per scongiurare la pratica - made in Italy - del familismo, ossia la collocazione di persone all'interno delle segreterie dei gruppi consiliari con cui sussistano rapporti di parentela.

Punti condivisibili, è vero. Eppure, le priorità dovrebbero essere altre. Prima tra tutte: colmare il ritardo cronico - talvolta fuori tempo massimo - nei pagamenti della Pubblica Amministrazione verso le imprese. Serve - e si esige - puntualità perché più le lancette scorrono e più l'effetto assume contorni drammatici.

Con problemi di tale portata sembra allora una presa per i fondelli l'abolizione del prezzo calmierato dell'espresso alla buvette del Pirellone (dipendenti esclusi). Da ieri, i politici pagano il caffè non più 68 centesimi bensì 1 euro. Come i normali mortali, insomma! Quantomeno la differenza di costo verrà devoluta a un fondo di solidarietà.

Nel frattempo, la Macroregione del Nord, la panacea di tutti i mali della questione settentrionale, non è pervenuta. Che il progetto si sia arenato? Una teoria spicciola vedrebbe il partito leghista, privato dell'egida di Roma, erroneamente abbandonata per un sentimento campanilistico, con ben poco spazio di manovra. Perché, per certi versi Roma sarà pure ladrona, ma è nella capitale che si concentrano i poteri statali e soprattutto dove si avanzano proposte di legge, compresa quella relativa al mantenimento del 75% del gettito tributario nei confini della Lombardia.

Tanti lodevoli intenti... altrettante perplessità. Che al Carroccio, fuori asse, serva una revisione?

Maurizio Zanoni