Come funziona il teleriscaldamento? Viaggio nella centrale di zona Forlanini per scoprire tutti i vantaggi economico-ambientali

L'impianto di teleriscaldamento situato a Milano Est serve sempre più zone della città e porta concreti vantaggi ambientali ed economici.

Il più piccolo dei due gasometri esistenti è stato conservato come reperto di archeologia industriale, mentre l’altro ha lasciato spazio al nuovo impianto, di proprietà – al pari di tutto il sito – di A2A. Oggi la nuova centrale di cogenerazione a pompa di calore serve diverse utenze distribuite tra Città Studi, viale Argonne, viale Corsica, Lambrate, fino alla zona del Tribunale e dell’ospedale Melloni.
La parte innovativa della struttura é la sezione a pompe di calore con acqua di falda, che consente di trasferire il calore contenuto nell’acqua di falda – energia rinnovabile – all’acqua  del teleriscaldamento mediante l’utilizzo dell’energia elettrica. Le pompe di calore, alimentate con energia elettrica, hanno un funzionamento prevalentemente notturno e sottraggono dall’acqua di prima falda energia termica, la quale viene innalzata di temperatura (fino a 95°) e accumulata in un apposito serbatoio. Nelle ore diurne, l’energia termica viene distribuita attraverso la rete di teleriscaldamento all’utenza allacciata, opportunamente integrata dal calore prodotto dalla sezione cogenerativa (motori a gas) e di integrazione (caldaie), per soddisfare i picchi di richiesta energetica. Successivamente, scesa a una temperatura di 60°, l’acqua ripassa nelle unità di produzione, dove viene ancora una volta riscaldata per ricominciare il ciclo.
In questo modo si sono già ottenuti cospicui vantaggi economici e ambientali: è stato eliminato il consumo di 1,3 milioni di litri di gasolio all’anno, sono diminuiti drasticamente gli inquinanti (-99% di SO2, -95% di PM 10, -45% di CO2, -30% di NOx), sono state cancellate le emissioni delle autocisterne per il trasporto di gasolio. Una criticità, comunque risolvibile dal Comune di Milano nei prossimi mesi, è la necessaria riasfaltatura del manto stradale di via Cavriana, temporaneamente dissestato dal passaggio dei tubi dell’impianto.  

Andrea Sartori