Estate, tempo di… microcriminalità: occhio alla truffa dello specchietto e al furto di borse!
Atti vandalici a Settala: un doppio danno economico. Per il Comune e per le famiglie. E attenzione a non lasciare borse in auto in bella mostra e con portiere aperte. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio...
Truffatori dello specchietto lungo il viale delle Industrie, a Settala. Di recente, è successo ad alcuni cittadini del Sud Est Milano di essere stati vittime della cosiddetta truffa dello specchietto. Il trucco è sempre il solito. L’automobilista sente una forte botta all’auto e teme di aver urtato lo specchietto di un altro veicolo. Il rumore, in realtà, spesso, viene causato dal lancio di un sasso contro la propria portiera. I malintenzionati, all’inizio, chiederanno di fare una constatazione amichevole, ma giocando su due fattori quali ignoranza e fretta, inizieranno a fare pressing per sistemare l’incidente senza intervento di assicurazioni e Carabinieri. I truffatori chiederanno, così, circa centocinquanta euro a risarcimento del presunto danno e si renderanno disponibili a scortare in maniera insistente il guidatore fino a uno sportello bancario. Per evitare l’ovvio epilogo, alla vittima non resta che, in maniera decisa, chiedere di fare subito la constatazione amichevole, prendere i dati e il numero di targa o chiamare le Forze dell’ordine. Nel giro di pochi istanti, in genere, chi si era smontato lo specchietto, sgommerà via a tutto gas. In ogni caso, mai fermarsi in un luogo isolato e non aver paura a contattare la Polizia locale e la propria compagnia assicurativa per spiegare quanto accaduto. Altro episodio diffuso nel Sud Est Milano: il furto di borse lasciate in bella mostra sulle auto, soprattutto nei pressi dei centri commerciali. Ma quello che più preoccupa, come emerso dalle parole del comandante della Polizia di Settala, Ivano Mugnaini, sono gli atti vandalici che danneggiano gli edifici pubblici comunali e che si suppone siano messi in atto da minorenni con il gusto di rompere. Un doppio danno economico. Per l’ente locale che deve sborsare soldi per ripararli e per le famiglie chiamate a risarcire.