Gli edicolanti del Sud Est Milano alzano la testa

Ecco che cosa chiedono i gestori dei punti vendita del sud est Milano per rilanciare la loro attività.

Cercare accordi nuovi con gli editori. Gli edicolanti del Sud Est milanese, compatti in coro, dichiarano di essere stanchi di sentirsi l’ultimo anello di una gerarchia costituita da editori e distributori, sia nazionali sia locali. I giornalai si sentono frenati nella loro attività perché, dalle loro parole, emerge l’impossibilità di incidere davvero sulla scelta dei titoli e delle quantità delle riviste da vendere. A questo proposito, a San Donato, alcuni gestori si stanno mobilitando e stanno divulgando una lettera firmata Cisl-Felsa indirizzata ai colleghi che lavorano nella provincia di Milano. Nel “manifesto” non vengono risparmiate critiche all’operato di altri sindacati che continuerebbero a cercare accordi con i distributori, quando invece, a detta di molti, sarebbe più opportuno creare innovativi supporti informatici che favoriscano una diretta comunicazione con gli editori. Perché ad alcuni rivenditori è accaduto, di frequente, ad esempio, che non fosse consegnato un numero di copie - di giornali, collane e riviste - sufficiente da poter soddisfare la domanda dei lettori. Così come alcuni giornalai esprimono il desiderio di poter essere liberi di scegliere il distributore da cui rifornirsi. Inoltre non vengono lesinate osservazioni anche al mondo dell’editoria che cerca di incentivare i lettori alla sottoscrizione di pratiche formule di abbonamento. Magari fornendo, gratuitamente, agli interessati, per un periodo di prova, copie di importanti quotidiani. O inserendo i coupons nei giornali venduti proprio dagli edicolanti. Per questo alcuni gestori del Sud Est Milano sarebbero concordi nel proporsi come intermediari della vendita di abbonamenti. Facendosi carico della compilazione dei vari coupons, dell’invio degli ordini tramite sistemi informatici e della consegna a domicilio del prodotto, dietro corresponsione di una provvigione. Ma al di là delle problematiche della filiera distributiva, quanto le vendite sono influenzate dalla nuova tecnologia? Poco. È la risposta che arriva unanime dai giornalai. Perché se i-Pad, Internet e nuove tecnologie finiscono con il rappresentare una moda, soprattutto tra i giovani, è altrettanto vero che resta un’ampia fetta di adulti che continua a prediligere il supporto cartaceo.

Alessandra Moscheri