“Io non sto zitta”: Regione Lombardia e Polizia di Stato insieme contro la violenza sulle donne

In piazza San Babila, domenica 24 e lunedì 25 novembre, è stato allestito un “villaggio antiviolenza” dove esperti e membri delle forze dell’ordine hanno fornito informazioni sui servizi di supporto disponibili in Lombardia per le donne vittime di violenza

Si è conclusa la due giorni contro la violenza sulle donne organizzata da Regione Lombardia in piazza San Babila, a Milano, in collaborazione con la Polizia di Stato e con il supporto di Alfaparf Milano e del Gruppo Nestlé in Italia. Presenti all’evento anche le operatrici dei Centri antiviolenza SVS DAD (Donna Aiuta Donna), SVSeD (Soccorso Violenza Sessuale e Domestica), Fondazione asilo Mariuccia, Farsi Prossimo. In piazza San Babila, domenica 24 e lunedì 25 novembre, è stato allestito un “villaggio antiviolenza”, con una grande pagoda e il camper della Polizia di Stato. Esperti della Questura e operatrici della Rete dei Centri Antiviolenza hanno fornito informazioni sui servizi di supporto disponibili in Lombardia per le donne vittime di violenza. Il Questore di Milano, Bruno Megale, ha sottolineato come «la campagna della Polizia di Stato rappresenti uno strumento concreto di ascolto e di divulgazione, non solo per le donne ma per tutti coloro che vogliano essere parte attiva di un cambiamento. L’aumento di denunce sporte alla Questura di Milano da parte di donne vittime di violenza fisica e psicologica, di maltrattamenti e stalking e la loro conoscenza dello strumento di prevenzione dell’ammonimento dimostra come ci sia stata un’evoluzione nella cultura: è necessario, pertanto, continuare con queste attività per educare e formare adulti e giovani a partire dall’età scolastica». «L’iniziativa odierna ci ha visti protagonisti, insieme alla Polizia di Stato, di una campagna di sensibilizzazione per tenere alta l’attenzione contro la violenza sulle donne, che sia fisica o psicologica - ha dichiarato l'assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa -. La violenza sulle donne è un fenomeno odioso che ci riguarda tutti e che può essere contrastato soltanto attraverso la diffusione della cultura del rispetto e della parità a tutti i livelli, in famiglia, a scuola, sul posto di lavoro».