La ristrutturazione della piscina Caimi vista dalla Fondazione Pier Lombardo

Un teatro che si apre su uno spazio verde aperto e con piscine scoperte? Un progetto innovativo e all’avanguardia, è quello pensato dalla direzione della Fondazione Pier Lombardo per il recupero della struttura della piscina Caimi di via Botta a Milano.

Nei giorni scorsi, abbiamo parlato della Fondazione a proposito della possibile riapertura o meno della piscina comunale Caimi. Abbiamo voluto capire meglio quali sono le attività svolte dalla Fondazione, e conoscere nel dettaglio il progetto pensato per la riqualificazione della struttura comunale. 

Per prima cosa, occorre precisare che la Fondazione Pier Lombardo è nata nel 1996 ed è considerata, come leggiamo sul sito del teatro Franco Parenti «il primo esempio in Italia di sinergia fra pubblico e privato nel settore culturale, che riunisce le migliori energie milanesi, istituzioni, aziende, privati cittadini con lo scopo di salvare il teatro dallo sfratto, ristrutturare e rinnovare la sede di via Pier Lombardo, garantire la continuità di uno spazio vitale per la città». 

Cosa ha spinto la signora Andrée Ruth Shammah, direttrice del teatro Franco Parenti, ad avanzare la proposta di recupero della struttura della piscina Caimi? «Sicuramente una motivazione di tipo storico – ci racconta Costanza Rampello, una delle persone che segue il progetto di riqualifica della piscina Caimi -. La struttura della piscina è inserita all’interno del quartiere Vasari, sorto nel 1933. Il quartiere includeva un cinema, divenuto poi il teatro Franco Parenti, la piscina Caimi appunto, e altre strutture dedicate ad attività culturali e sportive. L’idea – ci spiega Costanza Rampello - era quella espressa dal detto latino “mens sana in corpore sano”». Un connubio vincente, dunque, quello che si era instaurato tra le attività di stampo culturale e quelle di tipo sportivo.

Il progetto proposto dalla Fondazione per ridare vita alla piscina, intende proprio ricreare questa originaria coppia vincente. «Nel 2004 – precisa sempre Costanza Rampello - è stato restaurato il teatro Franco Parenti, confinante con la struttura della piscina. È un vero peccato vedere lo stato di degrado in cui giace la piscina da anni». Al momento, si tratta di un progetto ancora in stadio preliminare. Infatti, la Fondazione sta aspettando una risposta da parte dell’Amministrazione comunale di Milano. «Il progetto proposto dalla Fondazione – continua la Rampello – ha come obiettivo primario proprio quello di ripristinare la balneazione del centro. Si tratta di un progetto del tutto rispettoso di quello originale». In cambio dell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione, alla Fondazione Pier Lombardo verrebbe data la concessione della struttura della piscina per un tot di anni, proprio come è accaduto per la gestione del teatro comunale Franco Parenti. 

Per prima cosa, si tratterebbe di adattare i vari elementi della struttura della Caimi alle norme igienico-sanitarie attualmente in vigore: una giusta temperatura dell’acqua, filtri a norma, recupero delle cabine, il tutto nel pieno rispetto dei materiali e del progetto originale. Inoltre, la Fondazione sta già pensando ad attività di tipo culturale-ricreativo per tutte le età, come del resto avviene anche nel teatro Franco Parenti. «Nell’ambito del Campus estivo per bambini, sarebbe bello – spiega Costanza Rampello – integrare le attività offerte dal teatro con quelle che si potrebbero organizzare all’interno di uno spazio verde e all’aperto come quello della piscina Caimi». 

Per quanto riguarda gli eventi musicali organizzati all’interno della piscina e che hanno disturbato i residenti della zona negli scorsi anni, la Fondazione Pier Lombardo si dissocia completamente. «Gli happy hours – precisa la Rampello – erano organizzati da un’altra società. Quello – sottolinea Costanza Rampello - non è di certo il tipo di gestione che condurrebbe la Fondazione Pier Lombardo».

Infine, il personale della Fondazione tiene a precisare un’ultima questione. «Vorremmo che i comitati di quartiere – conclude Costanza Rampello - capissero che la ristrutturazione della piscina comporterebbe per la Fondazione uno sforzo enorme, fatto solo con l’obiettivo che la struttura venga recuperata e la cittadinanza abbia di nuovo questo importante servizio».

Susanna Tosti