Legambiente punta il dito contro la terza pista dello scalo di Malpensa

Gli ambientalisti si scagliano duramente contro Malpensa e, nello specifico, con la terza pista dello scalo.

Secondo Legambiente, infatti, aver voluto  la terza pista (costo 300 milioni) nel contratto di programma è stato un investimento sbagliato, soprattutto alla luce del calo di passeggeri degli ultimi mesi. Secondo i dati riportati dall’associazione, infatti, Malpensa avrebbe chiuso a giugno con un - 4,6% dei voli  e  un - 3% dei passeggeri in linea. «Durante l’audizione in Comune a Milano del marzo scorso – hanno fatto sapere gli ambientalisti – il maggiore azionista di Sea stralciava la terza pista. Anche le compagnie aeree si erano dette contro la terza pista, ritenuta inutile visto che le due attuali sono largamente sottoutilizzate, ed avevano invece proposto di inserire nel piano degli investimenti il rifacimento dello smistamento bagagli di Linate, che ne riduce l’operabilità dall’incidente aereo del 2001». Inoltre, prosegue Legambiente, gli aumenti delle tariffe aeroportuali generati da tale investimento finiranno per gravare al 70% sulle compagnie e al 30% sui passeggeri e non sarebbero neppure stati previsti incisivi investimenti di mitigazione ambientale.{AG}trasmissione/09{/AG}

 

Redazione Web