Lo Specchio, la cooperativa Onlus che si occupa della formazione e dell’inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi diversamente abili

'Lo Specchio' è una cooperativa sociale ONLUS che si occupa di formare giovani diversamente abili affinchè possano raggiungere un adeguato livello lavorativo.

In via Marco Bruto 24, ai confini della Zona 4 di Milano, trova sede Lo Specchio,  una Società Cooperativa Onlus che si occupa di formare giovani diversamente abili, di grado medio, per aiutarli in un percorso di crescita affinché possano raggiungere un adeguato livello di capacità lavorativa. La società è nata nel 1995 e inizialmente era legata all’Associazione La Nostra Comunità; oggi i due enti sono autonomi ma condividono spazi e laboratori all’interno della stessa struttura e collaborano insieme alle diverse iniziative. Attualmente all’interno de Lo Specchio lavorano tre ragazzi disabili (Cristina, Luca e Davide), assunti part-time a tempo indeterminato, a cui vengono affiancati altri giovani tirocinanti inviati da Enti e Scuole di formazione professionali.
Questi ragazzi, sotto la guida di volontari ed educatori (con la società collaborano 60 soci ordinari, di cui 11 sono soci volontari) svolgono lavori manuali di vario tipo come imbustamento, confezionamento di gadget, lavori di rifinitura e assemblaggio, come per esempio fornire l’involucro di prodotti dolciari (soprattutto le scatole dei panettoni nel periodo natalizio) o creare i cartellini dei capi d’abbigliamento.
In un ambiente professionale, accogliente e adeguatamente attrezzato la cooperativa, come ci ha spiegato il suo presidente Gilberto Airaghi, ha lo scopo di accogliere un maggior numero di giovani disabili dando loro una funzione lavorativa e di cercare di sviluppare una rete di collegamenti tra Enti pubblici e cooperative Onlus che consenta l’impiego delle risorse esistenti. Altro compito della Cooperativa è quello di tenere in pareggio i conti dei costi e dei ricavi; alla crisi economica, Lo Specchio sta reggendo abbastanza bene, soprattutto grazie ai clienti che commissionano il lavoro e alle donazioni pubbliche, anche se si sono ridotti drasticamente i contributi pubblici del Comune (dai tre degli anni passati quest’anno ne arriverà solo uno). Questi problemi comunque non fermano di certo la volontà e la passione dei volontari e di chi si occupa di portare avanti questo progetto dal grande valore sociale, che negli anni è diventato sempre più importante e che offre a questi splendidi ragazzi la possibilità di dimostrare le loro infinite qualità.

Daniele Buonamici