Milano, anagrafi periferiche, Salvini al sit-in Lega contro chiusure: «Il comune gestisca meglio le risorse. Le periferie hanno bisogno più di tutti gli altri»

Sardone: «La scelta di chiudere le due sedi è sbagliata perché costringe tanti milanesi, in particolare gli anziani, a dover andare lontano per poter usufruire dei servizi del Comune. Si scontra completamente con l’obiettivo di Sala di costruire 'una città a 15 minuti»

Le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini

Le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini

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(MIANEWS) Milano, 21 GEN - Presidio della Lega davanti all'anagrafe del Municipio in via Boifava, contro la decisione del comune di chiudere gli uffici, così come per quelli del Municipio 9 in via Passerini. Al sit-in oltre alla commissaria cittadina, europarlamentare e consigliera comunale Silvia Sardone e il collega consigliere di Palazzo Marino Samuele Piscina, l'assessore regionale Stefano Bolognini e anche il leader della Lega Matteo Salvini che ha commentato con i giornalisti le dichiarazioni dell'assessore comunale ai Servizi Civici Gaia Romani. L'assessore in un'intervista ha ricordato le difficoltà nell'erogazione di certificati e servizi anagrafe dati dalla circolare del Viminale che ha di fatto tolto il servizio a edicole e tabaccherie. «Mi spiace che quando qualcuno chiude un servizio trovi sempre colpe in casa altrui. Se aumenta il biglietto del tram, Area C, mense, piscine e se chiudono gli uffici è colpa di un altro - ha detto Salvini - Ho fatto l’amministratore di questo Comune per tanti anni. Non è il comune di 2mila abitanti che deve chiudere i servizi per difficoltà economiche: si tratta spesso e volentieri di gestire meglio il bilancio pubblico e di fare delle scelte». Il leader della Lega ha aggiunto: «Il Comune di Milano ha scelto di investire milioni di euro su alcuni provvedimenti che dal mio punto di vista magari sono meno urgenti rispetto agli uffici che fanno servizi ai cittadini. Si tratta di fare delle scelte». Salvini ha anche sottolineato che «le periferie hanno bisogno più di tutti gli altri» quindi «cercheremo di capire come aiutare, perché quando chiudi un servizio in centro è un brutto colpo, ma sei pur sempre nel centro della città dove la gente grossi problemi non ne ha, quando intervieni al Gratosoglio, a Niguarda o al Gallaratese, chiudendo, aumentando e restringendo fai qualcosa che va a colpire migliaia di cittadini per bene. Da milanese il mio obiettivo è avere più servizi pubblici, più asili, più parcheggi e metropolitane. è un peccato in una zona problematica come questa». In ogni caso, ha precisato «L'obiettivo è superare le polemiche, le divisioni e lavorare insieme, cercheremo di aiutare, sostenere e proporre tenendo presente che è un momento difficile per tutti. Un Comune grosso come quello di Milano può avere potenzialità che per uno di duemila abitanti sono più difficili». Silvia Sardone ha aggiunto: «La scelta di chiudere le due sedi è sbagliata perché costringe tanti milanesi, in particolare gli anziani, a dover andare lontano per poter usufruire dei servizi del Comune. Tra l’altro è una decisione che si scontra completamente con l’obiettivo di Sala di costruire 'una città a 15 minuti' con tutti i principali servizi vicini alla propria abitazione. Il caso di via Boifava è ancor più grave perché questa sede era stata chiusa per riqualificazione e riaperta a metà anno 2022. Che senso ha chiudere una sede dopo che si sono spesi soldi pubblici per riqualificare la struttura? Sempre negli ultimi mesi sono state chiuse sedi di asilo e sono in programma anche altre chiusure di scuole materne in città. Ci opporremo in ogni modo all’ennesima scelta sbagliata di questa amministrazione, capace solo di mettere le mani nel portafogli dei cittadini e di tagliare servizi importanti».