Milano, sicurezza violata in Piazza Duomo per fare un selfie da postare sulla rete

La bravata di un gruppo di giovani è costata cara al conducente dell'auto che è stato arrestato dopo la diffusione di diversi filmati sui social

Asia Gianese

Asia Gianese Aspirante influencer

Ad essere coinvolto è stato un 49enne amico di una ragazza, Asia Gianese, che si professa 'influencer', che ha deciso di passare in una zona vietata al traffico per permettere alla 21enne di filmare e postare filmati "bruffoneschi" sui social. Stamani prima dell'alba i due sono stati notati dai carabinieri nella medesima piazza, e all'amico che ancora una volta l'accompagnava è stata ritirata la patente e sequestrata la macchina. In più è stato denunciato.

È accaduto intorno alle 5.30 quando una pattuglia dell'Arma ha notato una Renault Clio ferma nell'area del posteggio dei taxi in piazza del Duomo. I carabinieri, a cui era stata segnalata l'auto che nella notte di venerdì aveva effettuato l'incursione, hanno deciso di fare un controllo trovando a bordo la ragazza, e alla guida un 49enne. Dietro c'erano due ragazzi. Alla fine è stato ricostruito che lei, dovendo rincasare da un locale, ha chiamato lui per farsi portare a casa e lungo la strada il conducente - denunciato per esercizio abusivo della professione di taxista - ha deciso di caricare anche i due che aspettavano un'auto pubblica al parcheggio.

«Ora che sono stati identificati, mi aspetto una pena esemplare per avere ignorato la ZTL ed essere arrivati per sfida fin sotto il sagrato del Duomo. La sicurezza non può essere ridotta a materia di bravate».  
Così l’ex vicesindaco di Milano e assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato commenta il fermo, avvenuto la scorsa notte, della influencer e dell’autista autori della scorribanda di giovedì sera sotto la basilica del Duomo. «Queste persone sono riuscite a circolare liberamente in una zona - prosegue l’assessore De Corato -  che dovrebbe essere massimamente sicura, grazie alle telecamere, alle barriere New Jersey e alla presenza delle forze dell’ordine. È evidente che le misure adottate non sono sufficienti a garantire la sicurezza di un luogo che è tra gli obiettivi più sensibili di Milano. Con altri intenti, quella che è stata la bravata di una influencer avrebbe potuto avere conseguenze tragiche».

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