Monopattini elettrici: a Milano ne circolerebbero più del consentito

Secondo l’indagine esplorativa avviata dalla Procura, alcune società di sharing supererebbero le quote di mezzi previste dal bando del Comune di Milano

Tre persone contemporaneamente utilizzano un monopattino a Milano

Tre persone contemporaneamente utilizzano un monopattino a Milano Ansa

In giro per le strade di Milano ci sarebbero più monopattini in condivisione di quelli che potrebbero circolare in base alle "flotte" previste per le società dal bando del Comune che regola il servizio. È quanto emerge da dati raccolti dalla Procura di Milano in un'indagine esplorativa già aperta per verificare la sicurezza di questi mezzi, il cui utilizzo è aumentato con l'emergenza Coronavirus e che tanti incidenti, anche con feriti gravi, hanno causato negli ultimi mesi. «L’indagine del dipartimento di Tutela della Salute della Procura (guidato dal Procuratore Aggiunto Tiziana Siciliano) – fa sapere Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza - ha ipotizzato che a Milano ne circolino in "free floating" ben più dei 6.000 concessi. Inoltre, sempre la Procura, ha rilevato come nella nostra città regni l’anarchia anche per quanto riguarda il loro posizionamento: vengono lasciati ovunque persino dalle stesse società di sharing. Mi chiedo: ma il Comune cosa fa? Come vigila?» Come riportato dall’Ansa, una delle aziende avrebbe dichiarato di possedere anche altri 700 mezzi in magazzino e di averne in circolazione un totale di circa 1430. Anche un'altra società conterebbe su oltre 200 mezzi in più rispetto ai 750 previsti. «Intanto – prosegue De Corato – dal 1° giugno ad oggi sono 166 gli interventi di ambulanze in città registrati da Areu per soccorrere i monopattinisti. L’indagine conoscitiva della Procura, in parte, certifica quanto vado dicendo da tempo: Milano con questa nuova mobilità green è diventata una giungla e i monopattini sparsi in ogni luogo della città ne sono il chiaro esempio.  Mi auguro - conclude De Corato - che se dovesse emergere una truffa messa in atto dalle compagnie sharing, Palazzo Marino consideri la revoca di tutte le licenze fino ad ora concesse».

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