"Ponte generazionale" in Lombardia: favorirà l’occupazione giovanile e l’invecchiamento attivo

Via al "ponte generazionale" in Lombardia per favorire l'occupazione giovanile e l'invecchiamento attivo dei lavoratori vicini alla pensione

avendo comunque garantito il versamento integrale dei contributi previdenziali, mentre nel contempo l’impresa assumerà un giovane apprendista, disoccupato o inoccupato, fra i 18 e i 29 anni compiuti con residenza o domicilio in Lombardia.
Condizione necessaria è che la scelta dell’impresa e quella del lavoratore maturo siano entrambe libere e volontarie. Il “ponte generazionale”, in pratica, è un canale che favorisce l’invecchiamento attivo dei lavoratori anziani, ma che trova la sua ragion d’essere nell’incremento delle possibilità di occupazione giovanile. Il tema del “ponte generazionale” era stato lanciato nel giugno scorso dal presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, e sull’argomento si erano sviluppati approfondimenti e confronti che hanno trovato riscontro in un decreto del Ministero del Lavoro, poi registrato dalla Corte dei Conti.
Il protocollo è rivolto ai lavoratori e alle lavoratrici di imprese associate (o che conferiscono mandato ad Assolombarda) che hanno sede operativa nelle province di Lodi, Milano, Monza e Brianza; vi rientrano inoltre i dipendenti delle imprese del comparto chimico e chimico-farmaceutico con sede operativa in Lombardia che applichino l’ultimo CCNL.
L’adesione al progetto può essere richiesta entro il 31 luglio 2013 fino a esaurimento delle risorse disponibili, che ammontano a tre milioni di euro complessivi.
Lara Mikula