Rogoredo: Fabrizio Corona aggredito durante un reportage al boschetto della droga

L’ex re dei paparazzi, riconosciuto dai pusher, sarebbe stato attirato in una “trappola” e malmenato. De Corato: «Per risolvere una volta per tutte il problema dello spaccio serve la videosorveglianza»

Corona viene medicato dopo l'aggressione

Corona viene medicato dopo l'aggressione Foto: profilo Instagram di Fabrizio Corona

Si è svolto martedì 11 dicembre un controllo dei carabinieri organizzato per abbattere le baracche dei pusher che vivono all'interno del famigerato “boschetto della droga” a Rogoredo. Sono state trovate tende e ripari di fortuna allestiti con lamine e coperture in plastica. Il blitz, in programma da giorni, è arrivato a poche ore dall'aggressione denunciata da Fabrizio Corona, che nella notte di lunedì 10 ha tentato di realizzare un servizio video con una troupe televisiva proprio per raccontare la piazza di spaccio. Quando Corona è stato soccorso da una pattuglia dei carabinieri era sdraiato a terra, con una leggera ferita al volto. I militari hanno chiamato un'ambulanza, dove l’ex re dei paparazzi è stato medicato. 

«Ero con la troupe di una società che fornisce materiale per la trasmissione “Non è l'Arena” di Giletti - ha raccontato lo stesso Corona al Corriere della Sera -. Volevo documentare lo spaccio di droga in un posto dove spesso le forze dell'ordine non entrano». La troupe era formata da sei dipendenti, rimasti illesi, che sono stati ascoltati dai militari. «Lo hanno riconosciuto quasi subito e gli hanno detto “ah tu puoi entrare” - ha raccontato uno dei cameraman -. In realtà era un modo per attirarlo in trappola, gli hanno messo le mani in tasca e hanno trovato il ricevitore della telecamera nascosta. A quel punto ci hanno aggredito e siamo scappati». 

Anche alla luce di quanto accaduto, l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha ribadito che l'unica strada da percorrere risolvere definitivamente il problema del degrado all'interno del boschetto di Rogoredo è quella dell'installazione di telecamere di videosorveglianza. «Regione Lombardia – commenta De Corato - attende la sottoscrizione del Patto sulla sicurezza con il Ministero dell'Interno: l'obiettivo è che in questo documento venga previsto anche il posizionamento di telecamere all'interno del boschetto di Rogoredo».

Redazione Web

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