Segrate Nostra non accetta il nuovo Pgt

«Le elezioni purtroppo non ci hanno premiato e spiace ora vedere che il nuovo PGT, almeno per quello che si può capire dalle informazioni che arrivano dall’Amministrazione in carica, non solo non prevede uno stop alle costruzioni, ma addirittura, tra quanto già autorizzato e gli sciagurati nuovi insediamenti abitativi previsti nel golfo agricolo, mette in conto di portare la popolazione dagli attuali 35mila abitanti a oltre 51mila – dichiara Marco Italia, il segretario di Segrate Nostra –. E ciò è ancora più grave in quanto, senza che la stessa Amministrazione dia conto di essersene accorta, lo scenario sta cambiando molto velocemente tanto che basta girare per il paese (a piedi o in bicicletta, magari) per rendersene conto – continua Italia –. Alcuni indizi sono illuminanti: il complesso Boffalora/Santa Monica è fermo; a Segrate Village abbiamo assistito pochi giorni fa alla protesta dei lavoratori edili; nella zona dell’area denominata "Vecchia Olghia" c’è in piedi solo un palazzo dei numerosi previsti; delle nuove torri approvate tra la Cassanese e la via San Rocco da qualche mese si vedono solo grandi movimenti di terra e nient’altro». Il quadro che emerge dal resoconto di Segrate Nostra sembra, dunque, non essere dei più rosei e il timore che le decisioni prese dalla Giunta possano avere dei riflessi sulla cittadina di Segrate paiono lampanti: verrà consumato il suolo senza una reale richiesta di abitazioni o uffici; gli operatori edili che hanno investito si troveranno senza acquirenti; le persone che hanno anticipato soldi per acquistare case non le vedranno costruite o terminate. Per di più c’è «il rischio che gli insediamenti che il nuovo PGT andrà ad autorizzare peggiorino la situazione per quelli che, ormai già avviati, oggi stentano a decollare». Nonostante tutto Segrate Nostra assicura che l’idea di “moratoria” delle costruzioni è tutt’altro che sepolta.

Maurizio Zanoni