Terrore sulla Paullese, si chiamano Ricky, Rami e Adam i tre ragazzini coraggiosi che hanno chiamato il 112

Lucente (FdI): «Li ho proposti per il Premio regionale Rosa Camuna, grazie a loro oggi non stiamo piangendo una strage di bambini»

Un riconoscimento per i tre coraggiosi ragazzi

Un riconoscimento per i tre coraggiosi ragazzi Lo ha proposto Franco Lucente Capogruppo FdI i Regione

Si chiamano Ricky, Rami e Adam i tre ragazzini coraggiosi che hanno chiamato il 112Seduti in fondo, coperti dalle voci dei compagni hanno  trovato il coraggio di chiedere aiuto:
«Eravamo tutti terrorizzati – racconta Ricky - perché l’autista ha vuotato le taniche di benzina lungo il corridoio, tra i sedili, ci ha legati e ha sequestrato i telefoni per impedirci di chiedere aiuto. Un mio compagno, Rami, aveva nascosto il cellulare, ha fatto le prime chiamate al 112. Ad un certo punto gli è caduto per terra, senza farmi vedere sono andato a raccoglierlo e l’ho passato ad Adam, dietro di me».
Si sono riusciti a liberare dalle fascette ai polsi:
«Non erano legate bene, quindi sono riuscito a togliermele, anche se facevano male».  Il blitz  dei carabinieri è riuscito grazie a tre ragazzini coraggiosi che sono riusciti a eludere la sorveglianza dell’aguzzino. Un’istintiva cooperazione fra i tre ragazzini solidali e in gamba. Rami, primo a chiamare il 112, Ricky, che ha colto al volo l’attimo propizio per recuperare il suo telefono caduto, e poi anche Adam che a sua volta ha telefonato ai genitori e alla polizia. Ma anche tutti gli altri compagni che, tra le lacrime, hanno aumentato la confusione per coprire le voci di chi chiedeva disperatamente aiuto agli «adulti».
«Sì, ho telefonato alla polizia e ai miei genitori. Tre volte - racconta Adam-. Perché le prime due volte ho dovuto mettere giù perché sembrava che l’autista mi avesse scoperto. Poi ho spiegato a mia madre cosa stava succedendo e che quello voleva ucciderci tutti cospargendoci di carburante. Gli ho detto: “Non sappiamo dove ci portano, ci ha messo la benzina addosso, ha anche una pistola”. Ma all’inizio non ci credeva, perché in effetti io faccio spesso degli scherzi e poi attorno a me tutti gridavano e parlavano ad alta voce e non si capiva bene. Le ho descritto il punto in cui eravamo appena passati col pullman, perché ho riconosciuto un ristorante che avevo già visto. E allora anche mio padre, mentre ero ancora al telefono con la mamma, ha chiamato i carabinieri».
I ragazzi hanno anche inutilmente cercato di avvisare  gli automobilisti che però non si accorgevano di niente: «Facevamo il segno della pistola - racconta Adam-, scrivevamo il 112 sui finestrini con le mani, quando l'autista si è accorto si è fermato e ha fatto mettere delle coperte impregnate di benzina ai finestrini per non farci comunicare con l'esterno. È stato il giorno più brutto della mia vita. Però anche utile perché noi ci siamo aiutati e abbiamo imparato come si fa - conclude il ragazzino-  a difendersi. E anche a salvarsi».

Franco Lucente capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia ha raccolto il sentimento dei cittadini lombardi che hanno chiesto a gran voce un riconoscimento per loro: «Li ho proposti per il Premio Rosa Camuna – spiega l’ex sindaco di Tribiano -, perché è anche grazie a loro che oggi non stiamo piangendo una strage di bambini. Giustamente sono già stati proposti per il Premio i Carabinieri eroi, che ieri hanno salvato i ragazzini dalla furia dell’attentatore e appoggiamo con convinzione questa richiesta. Ieri ho anche personalmente scritto al Maggiore Antonio Ruotolo, il comandante della compagnia dei Carabinieri di San Donato, per complimentarmi con gli uomini dell’Arma che hanno rischiato la loro vita senza pensarci un secondo. Oltre a loro, propongo il Premio Rosa Camuna anche per i tre studenti che sono riusciti a chiamare le forze dell’ordine. Rami ha avuto il sangue freddo di nascondere il cellulare quando l’attentatore li ha requisiti tutti e ha fatto la prima chiamata al 112. Quando l’apparecchio è caduto per terra è stato Ricky ad avere il coraggio di recuperarlo. Adam lo ha preso e non ha esitato a chiamare i suoi genitori. Tutti e tre hanno mostrato grande coraggio, tanto più che sono giovanissimi, e hanno salvato i loro compagni. Meritano – conclude Lucente -  un riconoscimento, così come lo meritano i Carabinieri»
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