Tutti in protesta contro il catrame della Tem
Il corteo No Tem sfila per la Provinciale 159: prossimo appuntamento, Milano
No metro, sì Tem. Questa, contro ogni aspettativa della popolazione residente, è la realtà che si profila per il Sud Est milanese e per fermare la prospettiva del temuto maxi asfaltamento è partito il corteo di domenica 9 settembre: Casalmaiocco ha visto sfilare dalle 15.00 alle 17.00 associazioni, organizzazioni e cooperative contrarie al passaggio della nuova Tangenziale Esterna tra i campi e i Comuni dell’hinterland. Srotolano lo striscione Salviamo il Paesaggio, Associazione Parco Sud Milano, Spiga e Madia, Wwf, Italia Nostra Onlus Milano Sud Est, Legambiente e il Distretto di economia solidale rurale Parco Agricolo Sud Milano, ma anche Rivolta il Debito e il comitato Referendum Acqua Bene Comune. Presenzia e lancia denunce la compagine politica progressista, incarnata dai partiti Federazione della Sinistra, Comunisti italiani, Sinistra Ecologia Libertà. Tra i manifestanti l’autore teatrale lodigiano Giulio Cavalli, consigliere regionale per Sel.
Catrame contro tutti, tutti contro il catrame: «600 famiglie mangiano il pane dei nostri campi biologicamente coltivati, e adesso la Tem ci asfalta», protesta Angelo di Spiga e Madia. «Grandi opere per uscire dalla crisi economica? Solo disagi», ironizzano Giancarlo Broglia di Rifondazione Comunista Paullo e Luca Brunet, consigliere comunale di Rc a Peschiera Borromeo. Ampio schieramento di Forze dell’ordine a garanzia del corretto svolgimento della sfilata, iniziata puntuale e snodatasi lungo la Strada Provinciale 159. «Il rischio è avere la Salerno-Reggio Calabria qui - spiega Pietro Mezzi di Sel, consigliere comunale a Melegnano -. Le banche non hanno finanziato. Il rischio è di arrivare ad avere tanti piccoli cantieri e mai l’opera finita. Allora, bisogna rivalutare l’intera operazione: puntare sulle opere locali, come il collegamento Cerca-Binasca, anziché rompere le scatole alla gente». Meta del corteo, il terreno raso dalle ruspe il giorno prima presso la contigua frazione di Cologno. Sulla spianata hanno preso luogo, fra gli altri, gli interventi di Luigi Visigalli del coordinamento Comitati No Tem Sì Metro e di Massimo Gatti, consigliere provinciale di Milano per la lista civica Un’Altra Provincia/Prc/Pdci. Intervistato da 7giorni, Gatti non ha risparmiato fulmini e parole abrasive all’indirizzo di «bella gente», «malfattori» e «sepolcri imbiancati» che, in Regione come in Provincia, hanno avviato il progetto Tem in modo «illegale». «La morale di questa storia? Il palazzo del faraone, il nuovo edificio costruito in centro a Milano, è costato quanto l’estensione della Metropolitana a Paullo. Semplicemente, non è vero che non ci sia niente da fare - ha tuonato Gatti -. La conferma è nei ricorsi che si sono moltiplicati contro gli interventi delle ruspe. La gravità è che il prestito ponte per la realizzazione dell’opera non è ancora stato erogato, mentre i cantieri sono stati già aperti. Fermiamo lo scempio: bisogna avere il coraggio e la decenza di investire nell’interesse pubblico e non in quello di banche o privati». Con un appello lanciato al Sindaco di Milano: «Comune di Milano, unisciti a noi. Pisapia dia un segno di vita».
Marco Maccari