Lombardia, da zona rossa ad arancione, il sindaco di Peschiera Borromeo Caterina Molinari fra i primi ad accorgersi dell'incongruenza dei dati

Moratti: «Sarebbe bastata la volontà del Ministero Speranza di sospendere per 48 ore il provvedimento come avevamo chiesto, e invece non ci ha mai risposto». Fontana: «Chiederemo i danni». Il Governo costretto dal TAR del Lazio a rendere pubblico il Piano Nazionale Emergenza finora segregato.

Attilio Fontana e Caterina Molinari

Attilio Fontana e Caterina Molinari

Milano, 23 gennaio 2021. La polemica che da giorni tiene banco circa i presunti errori nel conteggio dei contagiati da Covid-19 in Lombardia si è finalmente conclusa con esito positivo. Da domenica 24 gennaio la regione più popolosa d’Italia torna nella zona che le spetta, quella arancione, ovvero sarà classificata a rischio medio. Gli strascichi politici e non solo si protrarranno per giorni, con accuse mosse e respinte a stretto giro tra i diversi attori in campo. Da una parte Regione Lombardia, con il governatore Fontana che accusa il sistema di tracciamento di competenza dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’altro lato della barricata il Ministero della Sanità e la solita offensiva delle opposizioni regionali, che dall'inzio della pandemia non perdono occasione di attacare la Giunta Fontana.

Il Tar del Lazio obbliga il Governo a rendere pubblico il Piano Nazionale Emergenza

A fare da contorno c’è il governo nazionale e l’incerta figura del minitro Roberto Speranza, da sempre restio nel prendere una posizione e nel comunicare direttive chiare e puntuali. È di ieri la notizia che il il TAR Lazio, per un ricorsso dei deputati di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami e Marcello Gemmato, ha imposto al Governo di rendere pubblico il Piano Nazionale Emergenza, sinora secretato.

Lombardia in zona arancione

Al di là di tutto questo, la Lombardia tornerà in fascia arancione; ciò permetterà la riapertura di alcune attività economiche (che restano tuttavia in fortissima crisi anche per i continui cambi di rotta nelle direttive cui attenersi) e la riapertura, seppur in percentuali ridotte, delle scuole anche superiori. Ad aprire la strada al cambio di colore di Regione Lombardia è stato il ricorso al TAR del Lazio depositato da Regione Lombardia, da giorni in lotta per ottenere per i propri cittadini la fascia di rischio medio, che per bocca del governatore Fontana commenta così l’accaduto: «Un’ottima notizia. Viene confermato quello che da tempo sosteniamo, ovvero che i dati della Lombardia erano tali da collocare la nostra regione in zona arancione. E, in tal senso, la sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique tutte romane ha contribuito a raggiungere il risultato auspicato. Ai professionisti della mistificazione della verità, ribadisco ancora una volta che i dati richiesti alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard. Semmai qualcuno a Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il malfunzionamento dell’algoritmo che determina l’Rt dell’ISS. Chi, invece, sostiene il contrario lo deve dimostrare con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico».

Caterina Molinari sindaco di Peschiera Borromeo ha denunciato l'incongruenza dei dati

Come ricordato da molte fonti, tra i primi ad alzare la voce e a richiamare l’attenzione su un sistema di tracciamento e conteggio dei contagiati dal coronavirus ormai inaffidabile c’era stata il sindaco di Peschiera Caterina Molinari. Il numero uno della giunta peschierese aveva denunciato ai microfoni di Tgcom24 e in altre sedi «il malfunzionamento del sistema di biosorveglianza di Regione Lombardia» che «rende di fatto inefficace l'azione delle autorità sanitarie locali. Tutti i pazienti inseriti in elenco nel sistema risultano infetti-positivi ad esclusione di quelli inseriti come segnalati attivi/chiusi». Come spiegato dai vertici regionali questa incongruenza dei dati,  non ha influito sul flusso dei dati del'indice RT inviato all'Istituto Superiore di Sanità. Molinari aveva portato però il caso del comune da Lei amministrato facendo notare come fosse impossibile che «nel territorio di Peschiera Borromeo fossero presenti 1200 pazienti positivi, su una popolazione di 24000 abitanti. Nello specifico, tutti i pazienti, anche quelli guariti o negativizzatisi, sono tornati ad essere computati come infetti»
Al grido di allarme della Molinari hanno fatto eco numerosissime voci di soggetti pubblici e privati che hanno chiesto a gran voce e infine ottenuto una verifica del sistema di tracciamento. La falla è stata trovata e i conteggi, nuovamente effettuati seconde le giuste regole.

L'offensiva delle opposizioni

La querelle è comunque tutt’altro che placata. Da Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Partito Democratico al Senato, piovono accuse pesanti: «Sembrerebbe quasi certo che Regione Lombardia abbia sbagliato a raccogliere e trasmettere i dati al Ministero, determinando così il suo inserimento in zona rossa. È da una settimana che Fontana e i suoi strepitano e parlano di punizione del Governo, una punizione che si sarebbero autoinflitti. Come se il tutto non fosse già abbastanza grave, sono arrivati perfino a fare ricorso al Tar lamentandosi di un sistema iniquo. Altro che sistema iniquo o punizioni, qui siamo di fronte all'inettitudine totale. Sono responsabili di un errore macroscopico». Gli fa eco la sezione lombarda del Movimento 5 Stelle, che chiede con urgenza la convocazione di una commissione d’inchiesta «circa la gestione dei dati che avrebbero costretto la Lombardia alla zona rossa». Anche la segreteria metropolitana del Pd milanese va all’attacco di Palazzo Lombardia. «Circola in queste ore la notizia secondo cui Regione avrebbe sbagliato a calcolare l’RT, determinando l’inserimento della Lombardia fra le regioni a zona rossa. Se fosse vero sarebbe gravissimo, per due ragioni. Primo perché quell’errore ha avuto conseguenze enormi sulla vita di tante persone, lavoratori, imprese e studenti; secondo perché per una settimana hanno usato la zona rossa per attaccare il Governo parlando di punizione di Roma, contro cui hanno anche fatto ricorso al Tar. Senza dimenticare che già una settimana fa denunciavamo che i dati erano sbagliati anche sul sistema "Cruscotto". Cosa dice la maggioranza? Se la responsabilità è loro lo ammettano. Hanno mandato via Gallera, tentando di salvare la faccia. Ma la verità è che nulla può salvarli da ciò che sono. Incompetenti e inadeguati. Le cittadine e i cittadini lombardi meritano di molto meglio» si legge in un comunicato stampa divulgata nella giornata di venerdì 22 gennaio. Anche Marco Cappato, attivista politico e tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, è intervenuto sulla vicenda per chiedere che i dati sulla pandemia siano forniti in modo chiaro e siano accessibili a tutti in modo che gli errori possano essere tempestivamente scoperti dalla comunità scientifica. «Il pasticcio dati Covid-19 è conseguenza della scelta di tenere segreti i dati disaggregati, altrimenti qualsiasi ricercatore avrebbe potuto accorgersi dell'errore. La responsabilità è dunque sia del Governo che di Regione Lombardia. Chi ha i dati, li mandi su http://covidleaks.it».

Regione Lombardia chiederà i danni al Governo; Speranza non ha mai risposto

Regione Lombardia comunque si difende e incassa una vittoria per i propri cittadini, ormai duramente provati dal protrarsi delle restrizioni. Fonti aggiornate sugli ultimi sviluppi riportano di una quasi-certezza che l’errore nei conteggi che ha provocato la zona rossa sia da attribuire a Roma e non a Palazzo Lombardia.
Una posizione chiara e definitiva, che tutt’ora continua a latitare, dovrà essere presa anche da Roma e dal Ministro della Sanità Roberto Speranza. Nel frattempo i cittadini lombardi stanno organizzando le proprie attività in funzione delle regole meno restrittive previste dalla zona arancione. Entro pochi giorni anche migliaia di studenti torneranno in aula e ci si attende che il sistema di pubblico trasporto possa consentire che ciò avvenga con la massima sicurezza.
Il Presidente di Regione Lombardia ha annunciato di voler chiedere al Governo i fondi per i danni subito dagli operatori economici in questa settimana. Il vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti nella conferenza stampa di oggi ha dichiarato : «Sarebbe bastata la volontà del Ministero Speranza di sospendere per 48 ore il provvedimento come avevamo chiesto, e invece non ci ha mai risposto».
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