Conteggio dati Covid in Lombardia, Caterina Molinari a Radio Capital: «L’errore informatico era evidente»

Intervenuta a Radio Capital per parlare dell’errore nel conteggio dei dati che ha condannato la Lombardia in zona rossa per una settimana, il sindaco di Peschiera ha denunciato un malfunzionamento evidente che ora sembra essere risolto

Caterina Molinari

Caterina Molinari Foto da Pagina Facebook

L’errore è stato trovato e, dopo il ricalcolo dei positivi, il Cts ha inserito nuovamente la Lombardia in zona arancione. Ma, come prevedibile, la polemica squisitamente politica circa il responsabile del “misfatto” è tutt’altro che conclusa. 
Diatribe a parte, le realtà territoriali si stanno riorganizzando sulla base delle nuove norme in vigore da domenica 24 gennaio. 
Della questione dei conteggi sbagliati in Lombardia è tornata a parlare anche Caterina Molinari, sindaco di Peschiera Borromeo e tra i primi ad accorgersi delle discrepanze evidenti nel calcolo delle persone positive al coronavirus. Intervenuta ai microfoni di Radio Capital, il leader della giunta peschierese ha ricordato come il sistema di tracciamento dei contagi sia improvvisamente esploso. A Peschiera, racconta la Molinari «in un solo giorno i casi sono passato da 400 a 1200». La falla era evidente, anche se capire di chi sia la colpa è difficile da stabilire. Il sindaco di Peschiera ha inoltre denunciato un ulteriore errore che probabilmente «ci trasciniamo da tempo e che è legato a tutti quei pazienti che non hanno effettuato un tampone risultato negativo che li certificasse come negativi ma che dopo 21 giorni in assenza di sintomi sono ritenuti guariti». Proprio questi ex pazienti “fantasma” sono stati erroneamente sommati a coloro che invece erano ancora effettivamente positivi. La mancanza del cosiddetto tampone di uscita ha fatto sì che un numero molto levato di persone risultasse nei database come ancora positivi. 
Caterina Molinari ha sottolineato che la segnalazione da lei effettuata riguardava solamene le comunicazioni tra comuni e Regione mentre quelle con il Ministero sono competenza di altri. Dunque è grazie all’efficacia del lavoro svolto dagli enti territoriali se, seppur in ritardo, l’errore è stato scoperto e Palazzo Lombardia ha potuto procedere a una verifica e a un riconteggio dei positivi.
I 1200 casi di Peschiera tornano così a 400 e una ulteriore verifica sui guariti porta il dato a 80 unità, cifra infinitamente più piccola e più ragionevole di quel dato che, moltiplicato per tutti i comuni lombardi, aveva condannato la regione in fascia rossa. «La base dati ora dovrebbe essere corretta e coerente con quella che è la reale situazione sul territorio» chiosa la Molinari. 
La Regione ha chiesto i danni per l’effetto nefasto che la zona rossa ha avuto sul funzionamento delle attività, non solo economiche, ma le responsabilità sono ancora da accertare. 
«L’anomalia era evidente e noi abbiamo segnalato il problema e abbiamo lavorato perché questo non influenzasse le nostre dinamiche e politiche sociali».
La situazione è comunque pesante e il continuo cambiamento di restrizioni e regole non facilita la programmazione del lavoro e delle diverse attività.
L'intervista integrale su Radio Capital.

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